Scossa emotiva per la squadra

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«Noi siamo il Napoli». Francesco Calzona lo ha detto in conferenza stampa venerdì dopo il pareggio amaro con il Torino al Maradona e lo ha ribadito ieri mattina a Castel Volturno. Ad ascoltarlo stavolta non c’erano i media, ma i suoi uomini. Tutto in vista del big match di martedì sera a Barcellona che vale il pass per i quarti di Champions. Il concetto è stato amplificato ed è arrivato forte all’orecchio di Aurelio De Laurentiis che proprio ieri mattina ha fatto visita al tecnico ed alla squadra nel quartier generale azzurro. Il patron si è trattenuto a parlare con l’allenatore prima che questi tenesse a rapporto il gruppo. Facile immaginare la natura del dialogo tra i due. La strategia del tecnico resta invariata – forte anche del supporto societario – a prescindere dall’avversario che ci si ritrova di fronte, pur rispettandone il valore (ed il blasone) e magari approfittando anche dei tanti infortuni in casa altrui. L’allenatore punta a blindare la difesa (che continua a prendere gol anche sotto la sua gestione) alzando il baricentro della squadra, il livello di concentrazione dei suoi ed amplificandone l’autostima. Al resto poi ci pensano i fuoriclasse azzurri. Quello che sembra un paradosso diventa un corollario nel calcio di Calzona. «Noi siamo il Napoli e questa è una squadra di campioni» sembra riecheggiare nello spogliatoio prima che il tecnico metta il Barça sotto la sua lente di ingrandimento, analizzandone pregi e difetti al videotape.

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