Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, ha parlato a margine della presentazione della rassegna “Marzo Donna” anche della questione stadio. Nelle dichiarazioni, raccolte e riproposte anche da Radio Marte, in Forza Napoli Sempre, ha riferito: “Per fare qualcosa a Bagnoli i tempi delle bonifiche sono più lunghi rispetto a quanto detto: proprio ieri abbiamo definito il cronoprogramma dettagliato con il Ministero, perché parliamo di un sito di interesse nazionale. E’ un’operazione complessa, già esiste un piano urbanistico con destinazioni d’uso definite.
Ci sono vincoli generali che andrebbero modificati. E’ un’operazione complessa, ma non ne ho parlato personalmente con De Laurentiis. La proprietà del suolo, poi, è di Invitalia, non del comune. Tempi? Per la zona del parco dello sport, i tempi della sola bonifica sono dai tre ai cinque anni. I tempi sono comunque stabiliti col Governo. In questo range temporale i lavori vanno consegnati, perché il Ministero dell’Ambiente prevede una consegna tra aprile e marzo. Lo ripeto: servono fino a cinque anni, per bonificare il parco urbano.
Da dove è uscita questa idea di De Laurentiis? Non lo so, è una valutazione che non compete a me. Abbiamo fatto una cabina di regia a Bagnoli, ma la Regione o altri non erano presenti. Lo stadio Maradona? La priorità è un intervento al Maradona. Esiste una norma, la legge sugli stadi, che dà un percorso definito sul piano procedurale per quanto riguarda gli accordi con i club. La via maestra è la ristrutturazione del Maradona, e ribadisco che esiste la massima disponibilità del Comune e del Governo: se c’è un progetto che soddisfa i requisiti della norma, noi diamo massima disponibilità.
I tecnici dovranno sedersi attorno ad un tavolo, ma la nostra disponibilità c’è. De Laurentiis aveva parlato in passato anche di costruire stadi o centri sportivi ad Afragola e Melito? Non conosco cosa succeda in altri comuni, io faccio l’interesse di città, cittadini e tifosi. De Laurentiis mi ha telefonato ieri, ha chiesto di incontrarmi per presentare questa sua idea, vedremo, ma io non posso parlare di suoli che non sono i miei”