Saranno il caldo e il freddo. La passione sudamericana e l’essenza glaciale nordica. All’uomo proveniente dal Nord, Leo Ostigard, Calzona ha affidato una missione speciale: contenere Duvan Zapata, il gigante nato in Colombia, dall’altra parte del mondo. Al difensore azzurro servirà la serata perfetta per arginare Duvan, uno che a Fuorigrotta ricordano ancora con affetto nonostante siano passati un po’ di anni dai tempi napoletani.
Questa è però un’altra storia: lo spazio per i ricordi, per il passato, si concentrerà in quell’attimo in cui Duvan si ritroverà al centro dell’arena del Maradona. Il centravanti del Torino vive un periodo di forma fisica straripante: sabato sera, ad esempio, contro la Fiorentina Milenkovic non è riuscito quasi mai a prenderlo.
Gli è mancato il gol (anche se uno lo aveva segnato, poi tra arbitro e Var glielo hanno tolto) ma Zapata ha fatto ammattire da solo mezza difesa. In questo momento è l’uomo in più dell’attacco di Juric. A lui il tecnico non rinuncia mai.
Prima di salire sul volo diretto a Capodichino, ieri mattina, Juric ha riempito la scena di elogi per il suo centravantone. «Nella mia carriera un calciatore di questo peso non l’avevo mai allenato». A breve, Zapata avrà l’occasione di tagliare un primo ma significativo traguardo stagionale: centrare la doppia cifra.
È a quota nove gol in Serie A: otto li ha segnati con il Toro, il primo quando era tesserato con l’Atalanta. Insomma, per lui Napoli potrebbe essere ancora una volta una cartolina da conservare tra i ricordi.
Su di lui Calzona incollerà Ostigard, scrive la Gazzetta dello Sport, rilanciato tra i titolari al posto di Rrahmani, in panchina dopo l’affaticamento agli adduttori. Solido e tempista, per il norvegese metterla sul fisico nel confronto con Duvan potrebbe creare più di un problema. Serviranno doti di anticipo, come un assaltatore d’èlite, chiamato a compiere la sua missione speciale.