“Calzona come post Mazzarri è stata la scelta più semplice”
Il Napoli di Calzona stasera scenderà in campo contro il Torino di Juric. Francesco Montervino, direttore sportivo del Casarano ed ex capitano del Napoli, ha partecipato a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre, dove ha parlato della situazione degli azzurri.
“Secondo me il Napoli è tornato ad allenarsi, che non significa che prima non lo facesse, ma è tornato a fare le cose che meglio sa fare, con semplicità, armonia ma soprattutto con coraggio. Quando i primi ad avere coraggio sono portiere e difensori, ricordo che Meret è tornato a toccare una percentuale altissima di palloni visto che il gioco è tornato ad essere forzato da dietro, se i difensori riescono a palleggiare bene, se riescono ad avere personalità e coraggio, anche il centrocampo metterà in atto tutte le loro qualità e verranno fuori nuovamente i Zielinski, i Traoré e vengono fuori soprattutto i Lobotka e gli Anguissa che individualmente fanno paura, sono straordinari e non si erano dimenticati di come si gioca a pallone.
L’anno scorso il Napoli ha sempre fatto un po’ fatica con le squadre che si difendevano a tre. Però credo che il centrocampo, se lavora in sinergia con i tre attaccanti, può essere l’arma vincente della partita di domani col Torino perché, paradossalmente, si è uno in più e di conseguenza il movimento circolare dei centrocampisti sarebbe determinante per far si che a livello offensivo si arrivasse con i giocatori almeno in parità e non in inferiorità numerica. È chiaro che sarà una partita tosta, difficile, il Torino sta facendo un buonissimo campionato e vorrà fare bella figura. Oggi però l’incognita è rappresentata dal Napoli che se sta bene non ce n’è per nessuna. Credo che De Laurentiis avesse già pensato a Calzona anche prima di chiamare Mazzarri ma non avrà avuto il coraggio di ingaggiarlo. Perché mandando via Garcia voleva andare su un usato garantito e ha pensato che Mazzarri potesse essere l’uomo giusto. Nel dopo Mazzarri, invece, la scelta è stata più semplice. Se il presidente avesse chiesto ai calciatori, la risposta sarebbe stata che serviva un allenatore che tornasse a far fare quello che loro sapevano fare”.