Il Barça si avvicina e il problema dei rigoristi ritorna
Il Napoli non può contare su un tiratore infallibile: 6 trasformazioni su 9 tentativi.
Il Napoli e i rigoristi: un vecchio problema che l’errore di Osimhen contro la Juventus, e l’ormai prossimo ritorno degli ottavi di Champions con il Barcellona in programma martedì, hanno reso nuovamente attuale. Corsi e ricorsi storici, da queste parti, nonostante Victor sia un centravanti e un bomber formidabile: domenica lo ha ipnotizzato Szczesny e poi ci ha pensato Raspadori, tutto è bene quel che finisce bene, ma l’eventualità che la doppia sfida di coppa possa anche trascinarsi oltre i tempi supplementari e andare in archivio dopo una serie dal dischetto, beh, impone una riflessione. È vero che il principe azzurro del gol litiga spesso con i tiri dal dischetto, ma non è mica l’unico.
LA MEDIA. Cronaca, elenco: Osi, in questa stagione, ha una per niente invidiabile media di due rigori sbagliati su quattro. Il cinquanta percento: a segno contro Sassuolo e Fiorentina; errori con il Bologna e per finire con la Juve. In un solo concetto: non è infallibile, no. Due su due invece, i calci di rigore segnati da Zielinski: contro il Real e l’Udinese. Ma Zielo non è in lista Champions e dunque, eventualmente, al Montjuic non potrebbe aiutare la squadra nel caso in cui la sfida con il Barça dovesse protrarsi fino ai rigori. Buona anche la resa di Politano, l’altro uomo della rosa maggiormente coinvolto dal dischetto: perfetto in campionato, a segno a Lecce e contro la Salernitana. Raspadori ci ha provato da ex nell’incrocio amarcord con il Sassuolo, all’andata, ma evidentemente Consigli ricordava bene i suoi trucchetti. Totale: il Napoli, in questa stagione, ha usufruito di nove rigore e ne ha realizzati sei.
LE PROVE. Se la riconquista della respinta in area dopo il rigore sbagliato domenica non è stata allenata, e dunque è stata il frutto della scaltrezza dei giocatori in campo, la tendenza all’errore probabilmente consiglia qualche prova in più dal dischetto verso il Barcellona. E poi, in caso, serviranno come sempre gli uomini giusti e ispirati – portiere compreso – e un (bel) po’ di fortuna: sono le regole non scritte del calcio, mica novità. Fatto sta che l’allergia ai rigori ha assillato anche il Napoli campione di Spalletti, e a Glasgow, contro i Rangers in Champions, lo stesso Zielinski ne sbagliò addirittura due: tira, sbaglia, ripete, risbaglia. Come a dire: d’accordo l’allenamento, ma l’idea è che rigoristi si nasce. E il Napoli, sembrerà anche strano, non può ancora esibire un vero fiocco azzurro. Fonte: CdS