Calzona ride: «Napoli, ora avanti così». Il tecnico azzurro si gode il secondo successo di seguito e guarda al Torino

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La corsa ricomincia. La seconda vittoria consecutiva in quattro giorni, dopo quella con il Sassuolo, vale una boccata di vita e di speranza internazionale: il Napoli ora è settimo, ha superato la Fiorentina, s’è portato a 3 punti dall’Atalanta, a 4 dalla Roma e a 8 dal Bologna. E dunque dal quarto posto che vale la Champions: è una missione ancora molto, molto complessa e quasi proibitiva considerando il ritmo dei ragazzi di Thiago Motta, ma Calzona ha resuscitato l’anima della squadra e i suoi campioni hanno ricominciano a incidere, graffiare e decidere: il gioiello di Kvara, il rigore conquistato da un Osimhen ancora indomabile al primo ruggito nonostante l’errore dal dischetto e poi il ritorno di Raspadori. Entra e segna, colpisce e brinda: un gol di Jack mancava dal 4 novembre 2023, dal derby dell’andata con la Salernitana all’Arechi. Centoventi giorni ieri, quattro mesi: la maledizione è finita nel momento migliore possibile. Il più giusto: tempismo d’autore. Proprio come quello esibito partendo a razzo dal limite dell’area e correndo come un finalista olimpico verso la gloria. De Laurentiis è felice e salta con la gente in tribuna sulle note di “chi non salta è juventino”, ma

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Calzona lo è di più: «Siamo sulla buona strada, non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo, abbiamo ancora tanto da lavorare. La squadra ha dato un segnale, vuole raggiungere posizioni importanti, vedo una squadra unita che lavora con voglia. Se vinci, hai più voglia di lavorare».

E ancora: «Osimhen e Kvara sono fortissimi, ti danno tantissimo, però vorrei parlare anche degli altri. E del gioco: il possesso è ancora sterile per i miei gusti e dobbiamo verticalizzare di più. Ci vorrebbe il tempo, ma non l’abbiamo».

Calzona festeggia ma non dimentica il futuro: «Per il momento mi sono concentrato più sugli errori che abbiamo fatto rispetto alla gioia della vittoria. Non siamo ancora pulitissimi in fase difensiva. Rrahmani? Ha avuto un indurimento all’adduttore, poteva rischiare di farsi male di più, verrà valutato. La Juve, comunque, è una squadra forte, ci aspettavamo una partita dura. Abbiamo vinto e dobbiamo essere contenti». 

 

Fonte: CdS

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