CdS – Osimhen al centro di una squadra dalle due facce
Ci è voluto ancora un guizzo di Victor Osimhen, ieri contro il Cagliari, per portare a casa almeno un punto, e Calzona si è ritrovato, dopo la gara col Barcellona, di fronte di nuovo a quegli errori individuali che hanno permesso ai sardi di pareggiare- Il Corriere dello Sport scrive: “Alla fine non gli resta che Osi. Francesco Calzona detto Ciccio, l’ultimo uomo della speranza europea scelto da De Laurentiis a un passo dalla primavera, in meno di una settimana di lavoro ha già fatto i conti con tutte (o quasi) le anime del Napoli. Sono bastati quattro giorni e due partite: 15 minuti di lampi, tuoni e fulmini per riaprire la qualificazione ai quarti di finale di Champions contro il Barcellona; sei minuti di sprechi, esercizi di egoismo ed errori individuali per chiudere a questo punto definitivamente il discorso della qualificazione alla prossima Champions. Due facce così diverse della stessa squadra e al centro lui, immancabilmente: Victor Osimhen. Sempre a segno nelle famose partite giocate da quando è tornato dall’Africa e da quando è arrivato Ciccio. Il terzo uomo. Il terzo allenatore che non avrebbe potuto fare divini miracoli in un amen e che ora dovrà dare fondo a tutte le umanissime qualità per risolvere innanzitutto quello che, lui stesso, ha definito il padre di tutti i problemi del gruppo: il blocco mentale. L’unico che pare non soffrirne, beh, è Osimhen: imperterrito continua a fare ciò che ha sempre fatto, i gol. Al primo e unico tiro della serata (con il Barça), o al massimo al secondo tentativo della giornata (con il Cagliari). E se Calzona è alla ricerca di una certezza sulla quale fondare la trasformazione, beh, allora l’ha trovata. Su la maschera”.