Repice: “La Serie A tanto inferiore alla Premier? Siamo sicuri?”

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Nel corso della trasmissione ‘InterVallo Napoli’, in onda sui canali social della testata giornalistica InterNapoli.it, è intervenuto il radiocronista di RadioRai Francesco Repice.
Un pensiero sulla situazione attuale del Napoli? “Il Napoli sta certamente attraversando un periodo non facile e di certo non ci saremmo aspettati ciò dalla squadra fresca vincitrice dello Scudetto, ma c’è ancora tempo per recuperare. Gli azzurri hanno dimostrato di poter e saper riprendere in mano le redini della partita nei momenti di difficoltà. Hanno i mezzi per potersi rialzare. Tra l’altro col Barcellona non avrebbe meritato la sconfitta. E’ stato un match giocato per lo più alla pari con le due squadre che si sono divisi un po’ le due frazioni di gioco”.
Che speranze ha l’Italia di aggiungere una squadra in più alla prossima Champions League?C’è l’Inter che è fortissima e con un allenatore come Inzaghi che ha giocatori e mezzi per poter stracciare il campionato e arrivare in fondo a tutte le competizioni, e che tra l’altro ha ereditato qualcosa da quel Gasperini che io reputo l’ultimo grande innovatore del nostro campionato. Ma c’è anche la Roma, che con De Rossi che io reputo una persona di una spanna più intelligente degli altri, è ritornata a giocare a calcio. Così come la Fiorentina. Tutte queste tre hanno raggiunto le finali delle tre competizioni europee lo scorso anno. E siamo proprio sicuri che il nostro campionato sia inferiore alla Premier League? Le squadre inglesi spendono cifre spaventose sul mercato per inscenare poi partite, in certe occasioni, tutto tranne che belle..”
Telecronache che ti hanno più emozionato? “Ce ne sono state tante.. Ricordo quei Parma-Roma nell’anno dello Scudetto della Roma, Real Madrid-Juventus 1-3 al termine di una partita spettacolare al Bernabeu. Poi la finale di Supercoppa di Doha del 2015 tra Juventus e Napoli, quella della finale di Champions del 2011 tra Barcellona e Manchester United. Sempre a Wembley, poi, la finale degli Europei tra Italia e Inghilterra e perché no, lo scorso Udinese-Napoli culminato con la vittoria dello scudetto azzurro. Io poi sono di Tropea ma essendo stato concepito al Vomero, mi sento un bel po’ napoletano. E per me è ogni volta un’emozione grande mettere piede in quello stadio e pronunciare il nome cui è dedicato, Diego Armando Maradona. Maradona? Un grande uomo e un uomo grande, prima ancora che un grande calciatore.

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