La squadra ha perso identità e sicurezza

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A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Edoardo Reja, allenatore ed ex tecnico, tra le altre, di Napoli e Cagliari. Di seguito un estratto della sua intervista.

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“Il calcio albanese? Sta progredendo, sta avendo ottimi successi. Adesso è qualificato per l’Europeo. Dopo un lavoro di 4 anni, qualcosa di buono l’abbiamo fatto anche lì. Adesso si sta concludendo questo ciclo e sono arrivati all’Europeo.
De Laurentiis? Il rapporto con lui è rimasto, ci lega una sintonia che avevamo trovato quando ero a Napoli. Sà già da solo quello che deve fare. Qualche volta ne parliamo, ma non posso dare consigli perché bisogna vivere all’interno delle società e capire gli equilibri. Guardo sempre il Napoli con grande simpatia ed è chiaro abbia perso fisionomia. La squadra ultimamente ha perso l’identità che aveva precedentemente. Sono abbastanza fiducioso perché Calzona lo conosco. Mi auguro che possa far ritrovare la stessa identità di prima alla squadra.
Si era creato all’interno di questo gruppo quel modo di giocare, poi con Garcia c’è stata la grande confusione. Mazzarri ha provato a rimettere in piedi le cose, ma ha avuto problemi anche con infortuni e non ha fatto bene neanche lui. Penso che Calzona sia l’unico che possa ridare identità. Penso che possa dare di nuovo lo spirito giusto a questa squadra che manca.
Le reazioni ai cambi? La squadra ha perso identità e sicurezza. Ho avuto anche io problemi con giocatori che tiravo fuori, ma i giocatori devono stare buoni, perché quando fai parte di una squadra come il Napoli che gioca di mercoledì e di domenica, i cambi vanno accettati.
Io ho sempre tenuto in alta considerazione tutti i giocatori, poi all’interno ci deve essere un dialogo se vuoi ottenere dei risultati. Ogni allenatore deve avere un modo di comportarsi all’interno dello spogliatoio. Non siamo tutti uguali, ognuno di noi ha un modo di essere.
Hamsik uno dei più grandi che io abbia allenato? È uno dei tanti, perché ho avuto giocatori importanti come Klose e Toni. Hamsik è uno dei grandi. Era uno che aveva dei tempi straordinari di inserimento. Sentivo che Calzona gli aveva chiesto di accompagnarlo, è stato una bandiera del Napoli ed è anche giusto”.
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