Arriva il Cagliari, ritorna Zielinski. Il nuovo allenatore conosce e stima Piotr da tanti anni

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Zielinski arriva nel 2016, Calzona è il vice di Sarri, va in panchina a Pescara e con il Milan, poi entra a Palermo e praticamente non esce più: ne gioca 36 su 38 in campionato (cominciandone diciotto da titolare e altrettante dalla panchina), sette su otto in Champions, quattro su quattro in campionato, in quel centrocampo che va a memoria, che abbondanza (Jorginho o Diawara in mezzo, Allan mediano di destra e Hamsik incursore di sinistra). Calzona lo conosce nelle spigolature, nelle profonde riflessioni calcistiche, nel suo incedere, nella capacità di palleggiare e di attaccare lo spazio o anche di difenderlo: Zielinski è un fattore, o può continuare ad esserlo in questo lunghissimo viaggio d’addio. A Cagliari, una doppietta per lui nell’1-4 del gennaio del 2021, sa di dover restare nel limbo: però a Lobotka e ad Anguissa è mancato, l’altra sera, un partner con il quale dialogare tecnicamente a modo loro, tocchi corti o lunghi, sempre puliti e orientati. Il Napoli deve sperimentare (cit. De Laurentiis) e quindi vuol capire dove possa arrivare Traore, che deve arrivare pronto per (il) Barcellona: ma Zielinski è pronto, destro e sinistro, avanti march. Fonte: CdS

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