“Allenare gli azzurri sarebbe il top”

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Marek Hamsik ha perso la cresta ma non la sagacia. La capacità di essere pratico e concreto esattamente come gli riusciva magnificamente in campo. «L’ho tagliata, sì: senza cresta sto comodo, anche se la gente mi conosce per quella». Non esageriamo, ci sarebbero anche 11 stagioni e mezzo di Napoli dall’estate 2007 all’inverno 2019 – quello dell’addio a febbraio e dello sbarco in Cina – e soprattutto i record di presenze firmati con il club azzurro: in tutte le competizioni (520); in Serie A (408); nelle coppe europee (80). E per finire due Coppe Italia (2012 e 2014) e una Supercoppa italiana (2014). Gli è sfuggito lo scudetto. Non ha fatto in tempo. «È arrivato lo scorso anno e non l’ho sentito mio: l’ho sentito per la città, lo meritava da anni. Peccato per l’ultima stagione di Sarri, anche quella squadra meritava di vincerlo per il bel calcio e le emozioni che dava». Quella dei 91 punti e dell’albergo di Firenze. Era il 2018.

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IO E NAPOLI. C’è un filo sottile ma indistruttibile che unisce Hamsik a Napoli. Città e squadra. E non è un caso che Calzona lo avrebbe voluto nel suo staff tecnico proprio come nella nazionale slovacca e che De Laurentiis non si sia ancora rassegnato all’idea di rimandare l’appuntamento: per il momento Marek non se la sente di lasciare la famiglia, i figli, la sua Academy e la Slovacchia. Ma domani, poi, chissà. Magari sarà lui, un giorno, l’allenatore: «In futuro voglio allenare e farlo a Napoli sarebbe incredibile: la gente mi vuole veramente bene, per me è la seconda casa e la metà della mia vita. Ho tanti amici. Una parte di me è di Napoli», dice ai microfoni di Sky.
OSI E ZIELO. Il presente racconta di Osi e Kvara. Victor, però, saluterà tutti a fine stagione (parole di Adl): «Osimhen è uno dei più forti in circolazione, uno col sangue napoletano, che sente la partita. Se andrà via potrà dispiacere, certo, ma il calcio è così e non è facile tenere i grandi campioni. Se non resterà, il Napoli troverà un sostituto all’altezza». Poi, Khvicha. «Uno di quelli che fa sognare. I tifosi vogliono vedere giocatori come lui, li amano. Come Lavezzi». Per finire, due amici: «Lobotka è stato da subito importante. Zielinski, invece, è un grandissimo calciatore, un talento puro. L’Inter fa un grande affare a prenderlo». Il Milan, invece, era la squadra che provò a prendere Hamsik . Invano: «Sì, con Allegri. Più di tutti». Ci provò anche la Juve, ma niente: cresta ad altissima fedeltà.
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