A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Che gara è stata tra Napoli e Barcellona?
“Come era preventivabile, il nuovo allenatore non ha potuto incidere. Sono partite che, a mio avviso, si preparano in automatico. Il Napoli ha affrontato il Barcellona meno competitivo degli ultimi anni. Aver rischiato così tanto nella prima mezz’ora è stato preoccupante. Ho visto errori abbastanza clamorosi. Il presidente si è assunto le proprie responsabilità per quanto accaduto in questa stagione, anche se credo anche i calciatori debbano cominciare ad assumersi qualche colpa. Ci sono atteggiamenti che non lasciano ancora intravedere la voglia di cambiare rotta. Anche la reazione di Kvara alla sostituzione è discutibile…”
Quando un calciatore, come Kvara, si lamenta della sostituzione crede sia un fattore positivo o negativo?“
La sua esternazione potrebbe avere tante spiegazioni. Tuttavia, protestare ad una sostituzione, in una situazione come quella del Napoli, non può essere un segnale positivo. Il Napoli non ha bisogno di questo. D’altronde, non è stato un Kvara brillante”.
Sacchi disse che la componente più importante di un club è la società. Dunque, bisognerebbe considerare anche il supporto della dirigenza nei risultati di una squadra?
“La società è la stessa che lo scorso anno ha vinto lo scudetto. È andato via Kim, l’allenatore, ma gli interpreti sono gli stessi. Da ex calciatore vi dico che, se entri in un mood così negativo, fai fatica ad uscirne. Ciò detto, ci sono degli stimoli che vanno oltre il cambio in panchina. Deve scattare qualcosa tra i calciatori, sono loro a fare la differenza. Il terzo allenatore non può far bene a nessuno. Ripeto, pertanto, che la compartecipazione dei giocatori nel momento del Napoli è importante”.
Cosa è mancato al Napoli per lottare per il titolo?
“Quello che è mancato alle rivali dello scorso anno per lottare con il Napoli. Dunque, poter vantare solidità difensiva, prolificità in fase realizzativa e continuità di prestazione. È quel che sta facendo l’Inter quest’anno, replicando quanto realizzato dagli azzurri con Spalletti”.
Il Bologna di Thiago Motta può davvero arrivare fino in fondo?
“Il Bologna non è più una sorpresa. Sta dimostrando di essere una squadra importante che viaggia sulle ali dell’entusiasmo. Un entusiasmo che giova della programmazione. I felsinei stanno portando avanti delle idee. Una squadra che gioca benissimo, a prescindere dagli interpreti. Vedo una coesione di intenti che, nelle squadre normali può portare a grandi risultati, ma nei top club, se manca, può condurre a delle delusioni, come nel caso del Napoli”.
I tre centrocampisti schierati dal Napoli, nella gara contro il Barcellona, sono anche gli unici della lista Uefa del club. Questo Cajuste, a suo avviso, è all’altezza di certi palcoscenici?
“Ad oggi non è giudicabile. Cajuste fa fatica in un contesto come questo. La valutazione avrebbe potuto essere più veritiera in un contesto come quello dello scorso anno. Quando le difficoltà sono di squadra la cosa è più preoccupante. Il calciatore svedese, dunque, sta pagando il momento e le prestazioni di tutto il collettivo”