Victor Osimhen è sparito dal Napoli il 23 dicembre, i suoi numeri per il mini campionato

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All’Olimpico di Roma, con quel giallo che l’ha escluso dalla gara con il Monza e l’ha spedito direttamente con la nazionale nigeriana. E però prima, pur tra le varie posizioni da assumere intorno alla vicenda del rinnovo, Osimhen ha dato: 8 gol complessivi e 3 assist nei suoi 1.315 minuti giocati, che non rappresentano un dettaglio. E la consapevolezza di potersi sentire diversi, sempre, avendolo lì davanti, anche in giornate con la luna storta: perché poi a calciatori di quello stampo, con un atletismo che appartiene a pochi e con una voracità che s’avverte, è sufficiente un cross o anche un po’ di spazio per cavalcare festante verso la gioia. Osimhen ricompare con la percezione di poter essere determinante, come mai gli è successo nelle quattro gare di Champions in cui c’è stato: un solo gol, contro il Braga, a qualificazione ormai raggiunta e poi l’amarezza di averne dovuto saltare due (entrambe con l’Union Berlino) e di essere arrivato al ritorno con il Real Madrid in condizione approssimativa. Mentre adesso, gli è noto, ha un’occasione enorme, gigantesca quanto lui, di rimuovere quel senso di malinconia che travolge chiunque, forse pure Osimhen, che tra le condizioni richieste alla sua nuova squadra inserirà (fatalmente) la partecipazione alla Champions. Può cominciare subito a gustarsela. Fonte: CdS

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