A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Genoa
Approfondimento su Napoli-Genoa
Il Napoli mercoledì è chiamato a salvare un’intera stagione, nella sfida degli ottavi di finale di Champions contro il Barcellona.
Si è giocata la gara tra il Napoli di Walter Mazzarri e il Genoa di mister Alberto Gilardino, valida per la 25° giornata del campionato di serie A. I partenopei fin qui sono autori di una stagione davvero pessima, che mai nessun club campione in carica aveva mai vissuto in Italia, e la gara di Milano (CLICCA QUI) li ha visti sprofondare ulteriormente in classifica. Alla fine il match è terminato col risultato di 1-1.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il ricatto: va bene la società ha un debito di riconoscenza verso Osimhen, che farà maturare una bella cedola per le casse della società. Ma il Napoli è il club campione d’Italia e non può farsi ricattare da nessuno. Il nigeriano ha giocato anche con una sola gamba tutti i match della coppa d’Africa, dopo essere partito prima per il ritiro (sicuri?) e tornato dopo rispetto ai suoi compagni di nazionale. Lo stiamo preservando esattamente per chi?? Per cederlo integro al Psg o al Liverpool? Questa storia ha rotto le scatole da un bel po’…
- Il teorema del “Cholito”: eh no non stiamo farneticando perché se Simeone a 28 anni ha già cambiato 4-5 squadre con gli stessi risultati comincia a diventare scienza. Non è possibile che l’argentino in tutte le sue pregresse esperienze in Italia abbia sempre disputato delle grandissime prime stagioni, lasciando spazio al gemello scarso al secondo anno. Anche lui sarà coinvolto nella prossima rivoluzione estiva dovrà lasciare Napoli alla fine del campionato.
- Il ruolo ricoperto: quasi sessantacinque minuti in campo per Traore con due-tre spunti interessanti e una condizione fisica troppo precaria per essere giudicato oltre. Eppure ho provato a chiedere in giro a chi è più bravo di me in materia di tattica su quale ruolo avesse ricoperto in campo. Già perché uno dei grandi problemi di questa squadra è la grandissima confusione tattica (basti pensare che al 90’ Raspadori da ultimo uomo ha fermato una ripartenza del Genoa). Eppure a me hanno spiegato che il calcio dovrebbe essere una cosa semplice…
- La media Varrella: sembra un accanimento contro Walter Mazzarri da parte del sottoscritto, in realtà lui in passato è stato il mio preferito. Però questa squadra gira a una media punti pari a quella del tecnico Franco Varrella (una sorta di “Caronte del calcio” che negli anni 2000 accompagnava le squadre campane verso la matematica retrocessione in serie C). La squadra batte i calci piazzati come negli anni 90 (palla al centro sperando che qualcuno tra i suoi calciatori possa anticipare l’avversario), il fraseggio è sterile e non orientato a liberare spazi. Non una sola occasione o gol segnati grazie a una triangolazione o uno schema. Sento dire che sia colpa di alcuni calciatori, ma lui riconferma a prescindere tutti i senatori (Anguissa e Di Lorenzo su tutti), anche quando ci sono alternative valide. Insomma il Mazzarri-bis è stato davvero un disastro, ma ormai mancano solo 5 punti alla salvezza matematica ed è davvero inutile cambiare ancora. Inutile come tutta la stagione del Napoli…
Rubrica a cura di Marco Lepore