A 1 Football Club, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Tommaso Turci, giornalista Dazn: “Milan-Napoli? Col senno di poi, si poteva fare una partita con un sistema un pochino più coraggioso, come è avvenuto nella ripresa quando il Napoli è riuscito a mettere in difficoltà il Milan. È anche vero che questa squadra può trovare delle soluzioni anche con il 3-5-1-1, ma le certezze arrivano con un sistema di gioco che ha fatto le fortune degli azzurri lo scorso anno. Basti pensare agli automatismi sulla catena di destra che, ormai, non hanno bisogno di essere allenati. D’altronde, per quelle che sono le caratteristiche dei giocatori, il Napoli è una squadra che deve aggredire. Mazzocchi sente la maglia in una maniera diversa. Gioca con uno spirito ed un entusiasmo che, forse, è mancato in alcuni azzurri. Esordire con il Napoli, in campionato e dal primo minuto, l’ha fatto crescere, così come la responsabilità di vestire l’azzurro. Sembra essere nel suo posto ideale. L’impegno, la professionalità e la gavetta sono stati costruiti nel tempo. A San Siro è stato tra i migliori e può garantire l’energia che serve alla squadra in questo momento. Gol di Theo? Mazzarri si è girato verso il vice Frustalupi e ha detto ‘così no, così no’. Anche in conferenza ha detto di aver preparato la retroguardia a contrastare quella giocata. In questi automatismi, quando salta la marcatura e qualcuno lavora male, salta tutto il reparto difensivo. Nella fase di non possesso del Napoli, però, persistono dei difetti nonostante gli azzurri abbiano concesso poco. Dirò la verità, l’organizzazione tattica mi pare ci sia stata, forse eccessivamente scolastica nel primo tempo. È uscito poco fuori dagli schemi, tanto che, ad un certo punto, Di Lorenzo si è confrontato con Anguissa e Simeone perché non aveva il supporto una volta ricevuta palla. Ci voleva il centrocampista di inserimento o un attaccante che potesse spaziare. La sensazione è che la squadra avesse idea di come stare in campo, anche se le distanze tra i reparti sono tornate ottimali con il 4-3-3. Continuo a pensare che, per caratteristiche, sia Osimhen ad essere mancato tantissimo al Napoli. Oltre le doti realizzative, il nigeriano riesce a far salire la squadra ed a garantire aggressività“.