Rosario Pastore, giornalista, ha commentato la sconfitta del Napoli sul campo del Milan. Queste le sue parole: “E adesso che facciamo, amici miei? Cadiamo sulle ginocchia e strepitiamo contro il destino cinico e baro che ci ha privati di una sacrosanta vittoria in quel di San Siro? E già, perché, a quanto pare, secondo il Mazzarri dal cipiglio cespuglioso, cioè quel signore che siede sulla panchina del Napoli, ieri sera potevamo anche uscire vittoriosi dallo stadio milanese. Non solo. L’uomo delle tenebre (chi sta in letargo vive nelle tenebre, no?) ha aggiunto che, a suo parere, questa squadra può ancora raggiungere il quarto posto “e anche oltre”. Ma basta così, cercare di fare della scadente ironia su una formazione che mi sta a cuore mi ferisce. E allora, cerco di ragionare seriamente. E dico che il Milan ha vinto meritatamente. Più che meritatamente, ricordando le parate di Gollini. Cosa pretendevamo, che con il solo tiro veramente efficace, quello del Cholito su bella ispirazione di Kvara, ci portassimo a casa 3 punti? Pensavamo che fosse sufficiente il 3-5-1-1 a renderci una squadra degna di questo nome? Il gol di Theo Hetnandez ci ha messi in riga, facendoci sapere che non si improvvisano le tattiche di gioco. All’inizio il gioco del Napoli era quasi un bel vedere, anche se poi, in soldoni, si è rivelato fatto di molto fumo”.
“Aggiungo un’altra osservazione: per quasi tutta la gara – spiega Pastore – sono stati utilizzati giocatori della vecchia guardia. E uno ha il diritto di chiedersi: a che pro’ la società ha operato sul mercato invernale? Vado avanti: possibile che la vittoria contro l’Hellas non abbia fatto comprendere all’uomo in letargo che un certo Lindstrom, se opportunamente utilizzato nel suo ruolo naturale, può risultare utilissimo, se non fondamentale? E poi, col ricorso a Ngonge negli ultimissimi secondi, che cosa si voleva provare? Inotre, è così difficile notare che quest’anno, fin dalle primissime giornate, Di Lorenzo è solo la brutta copia del magnifico esterno che avevamo imparato a conoscere? Tutta Napoli continua ad essere grata a questo ragazzo ma si rende anche conto che è probabilmente logorato dalla fatica”.
E poi: “Discorso analogo si potrebbe fare per Raspadori, anche se in questo caso non si tratta di affaticamento fisico ma di più opportuna utilizzazione. Come tutto il popolo azzurro, poi, rispetto Zielinski e dico anche che la sua scelta professionale non deve incidere sui giudizi. Ma aggiungo che il polacco, che pure cerca di darsi da fare, appare frastornato e non nelle migliori condizioni. Insomma, vista la situazione compromessa, anche se non definitivamente, cosa aspetta l’uomo in letargo, col materiale che ha a disposizione e che non è affatto da buttar via, ad inventarsi mosse in grado di dare una svolta a questo degradante cammino? Il Napoli galleggia tra la fascia sinistra e quella destra della classifica. A leggere la graduatoria viene un senso di sconforto incredibile. Naturalmente, non tutto è perduto. Ma occorre, ribadisco, che i nuovi, acquistati proprio per questo, diano alla squadra quella sferzata di energia senza la quale continueremo ad illuderci seguendo qualche trama di gioco riuscita ed a soffrire per i risultati finali”.