Osimhen insegue il trono d’Africa. Il bomber del Napoli sfida oggi in finale (21,00)
Parlerà anche italiano la finale di Coppa d’Africa, con due squadre che vantano in rosa diversi giocatori che conoscono o hanno conosciuto la Serie A in passato. Da una parte la Nigeria di Osimhen, Lookman e Chukwueze, dall’altra la Costa d’Avorio di N’Dicka e Kouame, con l’ex Milan Kessie leader del centrocampo. Le due nazionali si affronteranno alle 21 (in diretta su Sportitalia) allo Stadio Olimpico Alassane Ouattara di Abidjan al termine di un percorso parallelo in cui entrambe hanno fortificato le proprie coscienze. Chi raccoglierà l’eredità del Senegal di Koulibaly che trionfò ai rigori nel 2021 contro l’Egitto?
LA FINALE. La Nigeria del ct Peseiro – che aveva già battuto la Costa d’Avorio ai gironi – è partita in sordina, è cresciuta nel tempo, pur avendo un reparto offensivo di altissima qualità ha fondato sulla difesa il proprio percorso, con appena due gol subiti in sei partite. A pari punti (7) con la Guinea Equatoriale nel girone, ha superato 2-0 il Camerun agli ottavi, 1-0 l’Angola ai quarti e il Sudafrica in semifinale ai rigori. La Costa d’Avorio era a un passo dal baratro, ha vissuto diverse ore convinta di essere già eliminata, è tornata in vita come quarta migliore terza e, con un nuovo allenatore (da Gasset esonerato a Faé), ha fortificato le proprie consapevolezze fino a regalarsi l’ultimo atto della competizione dopo aver eliminato i campioni in carica del Senegal, oltre a Mali e RD Congo.
PERCORSO. La Nigeria ha vinto l’ultima Coppa d’Africa nel 2013, la Costa d’Avorio nel 2015, entrambe hanno voglia di riaggiornare le proprie statistiche. Arrivano a questa partita con umori simili dopo aver rispettato le previsioni. Alla vigilia erano considerate tra le favorite alla vittoria finale: la Costa d’Avorio, due trionfi in passato, per essere (anche) la nazionale del paese ospitante; la Nigeria, già tre volte campione, per la forza collettiva, l’attacco pieno di stelle e, ovviamente, per il lusso di poter affidare il reparto offensivo a Osimhen, l’ultimo Pallone d’Oro africano. L’attaccante del Napoli ha segnato un solo gol, all’esordio contro la Guinea Equatoriale, un altro gli è stato annullato in semifinale. Ha voglia di tornare a essere decisivo, sogna una rete in finale, la Coppa d’Africa è il suo grande obiettivo messo nel mirino subito dopo aver conquistato lo scudetto. Ha indicato la strada verso la finale Lookman dell’Atalanta, autore dei tre gol decisivi tra ottavi e quarti, mentre a due c’è il capitano specialista dal dischetto Troost-Ekong, ex Udinese e Salernitana.
INCROCI. Si affronteranno due squadre “europee” con molti giocatori, oggi rivali, che si conoscono decisamente bene: spiccano nella Costa d’Avorio il romanista N’Dicka, Kouame della Fiorentina (al rientro dopo la squalifica in semifinale), l’ex Milan Kessie, l’ex Udinese Fofana, l’ex Torino Singo, l’ex atalantino Boga. Nella Nigeria, oltre a Osimhen, Lookman e Troost-Ekong, è tra i pilastri della squadra un altro ex esterno del Toro, Ola Aina, mentre in attacco c’è Chukwueze del Milan, uno al quale il ct Peseiro si è spesso affidato nella ripresa.