L’appuntamento è a stasera, ci si vede alla Scala, quella del calcio. Quando si alzerà il sipario di fronte ci saranno Milan e Napoli, ma anche Pioli e Mazzarri. Si legge sul CdS: “Pioli ha vissuto un periodaccio che ha tolto punti, però ne è venuto fuori e da metà dicembre s’è messo a volare: sei vittorie, due pareggi, una media che sarebbe da scudetto se non si fosse buttato via prima, varie certezze e anche qualche recentissimo dubbio difensivo (due gol a Frosinone, dal Bologna e a Udine). Mazzarri può, invece, scrutare con ottimismo le facce del proprio spogliatoio: gli mancano solo Osimhen e Mario Rui, però ha ritrovato Kvara, ha pure Zielinski, può orientarsi come meglio crede, senza avvertire più i fantasmi dell’emergenza che a volte sono spaventapasseri. Ha il dovere di togliersi la prudenza dalla giacca, starsene – se gli piace – nella sua difesa a tre e comunque trovare le contromisure per lanciarsi verso la Champions: quando metterà piede a San Siro avrà un quadro definito di cosa abbiano fatto le dirette concorrenti, il Bologna e l’Atalanta, e saprà pure che per uscire dalla banalità gli è vietato sprecare. Come due universi così apparentemente (e anche realmente) distanti si sfiorino è evidentemente chiaro: il calcio, ch’è scienza a volte esatta e altre vallo a capire, offre un’ennesima chance per le rispettive ambizioni, forse l’ultima, magari la penultima, ma non è più consentito dissipare.”