Trequartisti di nobiltà. Loftus-Cheek e Kvaratskhelia. L’8 e il 7 che diventano 10. Nel passaporto dell’inglese era scritto “mezzala”, in quello del georgiano “ala vecchi tempi”. Pioli non ha cambiato ruolo a Loftus-Cheek, perché le distanze tattiche e filosofiche tra un 8 e un 10 moderno si stanno annullando: semplicemente ne ha aggiornato l’interpretazione. Mazzarri non ha ancora offerto una nuova identità a Kvara.
Nella disperata ricerca della libertà perduta lo sta muovendo verso la mediana dello scacchiere, fino al probabile debutto oggi da seconda punta centrale. Loftus e Kvara sono al centro di Milan e Napoli. Loftus-Kvara promette di essere la sfida chiave di un match dai mille risvolti. Rossoneri all’inseguimento della Juve, Napoli che non ha ancora abbandonato i sogni europei, e i quarti dell’ultima Champions che al Napoli fanno ancora male.
Dire ritrovato è forse troppo, ma riequilibrato sì. La notte di Milan-Psg, Pioli ha rivisto il Milan dello scudetto che si muoveva elegante e leggero mentalmente. La mossa è stata Loftus-Cheek dietro Giroud, idealmente 10 di un centrocampo protetto dalla coppia Reijnders-Musah. Per la Gazzetta, l’inglese è “mostruoso”. Potente, verticale, aggressivo, è libero di muoversi e partire da dietro per incrociare con Giroud: spesso il Milan diventa un 4-2-4 che mette in inferiorità le difese. Quattro gol su cinque li ha segnati dopo quella notte.
Non è una questione dialettica: da centrocampista offensivo a seconda punta i meccanismi del Milan sono cambiati. La fotografia tattica visualizza di frequente Loftus-Cheek più alto di Giroud che rientra, spalle alla porta, per aprire corridoi. Giroud si trova alla grande in questa posizione di punta-boa. È diventato così campione del mondo nel 2018: finto 9 al centro del grande attacco di Deschamps, lì a prendere botte per Mbappé in arrivo da destra e soprattutto per Griezmann 10 incursore dal centro. Loftus sta recitando il copione, Leao e il gol non s’incontrano.