La giornalista Selvaggia Lucarelli ha commentato sui social il fenomeno Geolier a Sanremo:
“A me non piace, ma Geolier a 23 anni è un tormentone su tiktok (l’avete visto il figlio di Amadeus esultare?), è un fenomeno su Spotify, il suo album con quello di Lazza è tra i più venduti nel 2023, riempie i concerti, molti artisti noti della scena musicale hanno avuto collaborazioni con lui e scrive comunque canzoni interessanti per il suo pubblico. Ora, ieri forse la sua performance non era da primo posto, ma siamo sicuri che a Sanremo sia il primo cantante supportato da una fanbase che dopa la classifica?
Da anni ci sono fenomeni di talent che spesso arrivano a Sanremo con canzoni molto modeste (e talenti più discutibili di quello di Geolier) che si posizionano alti in classifica. Non credo che Geolier meriti il nostro sdegno più di altri. Per niente. Credo che ci sia un bel po’ di razzismo interiorizzato nei confronti di un pezzo di paese che non riconosciamo come reale, degno di essere supportato e rappresentato, capace di sostenere i suoi “eroi” con una partecipazione massiccia, che sa di competizione, orgoglio e riscatto, sa di quel campanilismo che è forza e debolezza.
Può non sembrarci giusto ma non è che se un anno gli invasati televoto sono i fan di Emma va bene, se sono i fan di Geolier che schifo e giù di fischi. Applaudiamo Ghali che canta “io sono un italiano vero” (giustamente) e poi i primi posti di Geolier ci fanno storcere il naso perché “eh i napoletani” lo hanno votato. Sì, lo hanno votato, e forse non solo a Napoli“.