Centrale, terzino, esterno. Di Lorenzo gioca dove occorre avendo adeguata esperienza per immedesimarsi ogni volta nel contesto di riferimento. Quest’anno, col passaggio alla difesa a tre in Supercoppa, ha cominciato a viaggiare da una posizione all’altra. Contro Inter e Fiorentina, a Riyad, ha fatto il terzo a destra dietro con Rrahmani e Juan Jesus. Già in passato aveva ricoperto un ruolo in cui si esalta per fisicità e senso della posizione ma che richiede equilibrio. In campionato, contro la Lazio, si era spostato a centrocampo nel 3-5-1-1, salvo poi tornare dietro, da terzino di una difesa a quattro, contro l’Hellas. Domenica, a San Siro, sarà di nuovo esterno a prescindere dal modulo (3-5-1-1 o 3-4-3), per un doppio duello che si preannuncia avvincente, l’ennesimo dopo le quattro sfide dello scorso anno, Champions compresa.
Continua il Corriere dello Sport:
Di Lorenzo a centrocampo, ma con un occhio dietro, perché dalle sue parti agiranno Rafa Leao e Theo Hernandez, due clienti scomodi che il Napoli spesso ha sofferto. Il primo proverà a farsi spazio alle sue spalle per sorprenderlo, dunque servirà sostegno a Ostigard senza smettere mai di rivolgere lo sguardo dalle parti di Maignan; il secondo è abituato a sprintare partendo dalla propria metà campo, laddove Di Lorenzo orbiterà provando ad arginarlo prima che sia troppo tardi. Una doppia sfida che appassiona sulla carta e sarà interessante in campo. Indicazioni e valutazioni tattiche studiate in questi giorni a Castel Volturno. Dove regna una certezza: a prescindere dal modulo, ci sarà sempre posto per il capitano. Jolly duttile, leader disponibile, un destro che gioca anche a sinistra, volendo, dovendo. Oppure sempre a destra, ma in tutti i ruoli.