Dopo un ventennio votato alla difesa, ora la famiglia De Laurentiis si scopre mangia-allenatori. Tra il Napoli ed il Bari sono già al terzo esonero stagionale, dopo l’ultimo addio, quello di Pasquale Marino dai galletti dopo 14 partire e tanti rimpianti. Strano per loro che della spesa fatta con oculatezza avranno sul libro paga dei disoccupati da dover pagare regolarmente: Rudi Garcia fino al 30 giugno (ha due anni di contratto ma c’è una clausola che il Napoli eserciterà) percepirà 230mila euro al mese (in totale, 2,8 milioni a stagione). Più l’eventuale premio per il ritorno in Champions che pure gli tocca e che sfiora i 150mila euro, Walter Mazzarri ha accettato da novembre in poi, un ingaggio da 1 milione di euro per approdare fino a giugno. E siamo, in totale già a 3,8 milioni (5,5 lordi). Poi c’è il Michele Mignani, esonerato a ottobre, aveva uno stipendio di circa 350mila euro, mentre Pasquale Marino, appena esonerato, più o meno 200mila euro. Ora toccherà al quinto allenatore che non sarà Fabio Cannavaro ma bensì Beppe Iachini, al quale Luigi De Laurentiis è stato fin troppo chiaro: il budget è limitato con meno di 100 mila Euro e solo due per lo staff. L’obiettivo è arrivare incolumi a giugno, evitando i playout, poi la storia cambierà con il Bari che sarà al centro di una possibile cessione, annunciata da De Laurentiis padre da Riyadh, per il divieto alle multiproprietà che entrerà in vigore dal 2027.
In ogni caso, mai come quest’anno la gestione ha lasciato perplessi, i progetti sventolati in passato sembrano solo dei lontani ricordi. A Napoli si è vissuti sull’onda emotiva dello Scudetto: via Garcia con gli azzurri al quarto posto dopo la sconfitta interna per opera dell’Empoli e dentro l’ex Mazzarri con il Napoli sprofondato al 7° posto. A Bari dopo la finale playoff persa ed il rinnovo di Mignani, la sorte ha voltato le spalle ai pugliesi, via il tecnico della promozione dopo 7 pareggi in 9 gare, arriva Pasquale Marino, esonerato dopo il fatale 3-0 di Palermo. Nel casting c’erano anche Fabio e Paolo Cannavaro, invisi alla piazza per un venticello anti-napoletano che soffia soprattutto dagli ultrà. Tocca a Beppe Iachini risollevare il destino del Bari.