“L’immagine dà l’esasperazione di un Napoli teso davanti all’ennesimo ultimatum. L’ha superato con l’energia del secondo tempo ma anche con l’intuizione di Mazzarri, che stavolta rimodula il Napoli senza idee bizzarre ma con cambi giusti e formula ponderata. Mentre Inzaghi si preoccupava del crescente volume alimentato da Lobotka, Mazzarri ha colto l’attimo per ben sostituire l’infortunato Cajuste col trascurato Demme. Da troppo cercava questo momento e il tedesco chiamato Diego da genitori calabresi ha elevato il voltaggio della corrente a centrocampo. Era già entrato Raspadori accanto a Simeone e Kvara, al posto di Gaetano, giovane napoletano ed eterna promessa.

Era toccato poi a Zerbin sostituire Politano affaticato dopo un primo tempo generoso, al pari di Di Lorenzo a destra. Le varianti tattiche sono prerogative di allenatori veri. E Mazzarri lo è stato. Ha allestito un 4-4-2 con Raspadori e Simeone tandem d’attacco, cerniera offensiva: Zerbin, Demme, Lobotka e Kvaratskhelia, diventato così un eccellente mattatore nel recupero e nella proposta dopo un avvio sonnolento. Napoli più massiccio e aggressivo fino al plotone d’assalto nel finale. Nell’azione del gol di Rrahmani su assist di Demme sarebbe stato anche un rigore su Simeone abbattuto come un birillo”.