Mazzocchi si presenta ai nuovi tifosi: «Vi aspetto tutti quanti al Maradona e forza Napoli»
Un tweet di qua e un post di là, una mano saluta l’amico che viene e l’altra saluta il club che va: il calcio al tempo dei social è un incrocio di messaggi diretti che hanno la funzione di un’eco imperiosa, una voce che s’alza nel caotico chiacchiericcio del football e però si fa sentire. E proprio mentre Aurelio De Laurentiis ha virtualmente abbracciato il nuovo difensore esterno («Benvenuto Pasquale»), Mazzocchi – ch’è più veloce della luce – si sta congedando ma con sentimento da Salerno («non è mia intenzione deludervi, ho soltanto colto una opportunità per me molto importante»).
Succede tutto così in fretta, anche se in lieve ritardo rispetto all’accordo che appartiene ad un mercoledì ormai già lontano, e in questa storia che viaggia dentro un filone romantico come pochi, nessuno si sottrae, perché il vissuto ha un suo peso, e la Salernitana ci aggiunge il proprio cucchiaino di miele: «Grazie, Pako: il primo calciatore italiano della nostra Storia a raggiungere la Nazionale italiana».
IL SOGNO. Pasquale Mazzocchi è un uomo straordinariamente felice, perché ha scoperto che le favole esistono e vanno attraversate con fierezza: Napoli è stata sempre la propria culla e riuscire ad arrivare a Fuorigrotta da Barra è un premio alla propria ostinazione, a quella perseveranza che lo ha sostenuto nel corso di una carriera divenuta adesso abbagliante con quell’azzurro addosso che sembra brillare. «Ciao ragazzi, sono Mazzocchi: finalmente ho coronato il sogno di indossare questa maglia. Vi aspetto tutti quanti al Maradona, sempre forza Napoli uagliù».
Prima missione, Torino: si comincia nel pomeriggio, partenza per una trasferta che ha un sapore particolare, porta con sé i ricordi della propria infanzia, quell’interminabile e a volte tortuoso tragitto che dal Bellaria, alla Pro Piacenza, al Rimini, al Parma, al Perugia, al Venezia lo ha trascinato nella Salernitana del miracolo (2022) e due anni dopo nel Napoli, cha ha sempre rappresentato l’aspirazione più alta.
30 (PER LA LODE). Maglia numero 30, l’emozione che si coglie da lontano e la voglia matta di mettersi immediatamente a disposizione di Mazzarri: è accaduto tutto così in fretta, neanche il tempo di accomodarsi a un tavolo ed era già fatta, nonostante le umane resistenze che si possono cogliere dentro una trattativa. Ma quando Mauro Meluso, il diesse, si è presentato, Mazzocchi aveva già deciso, lo ha spiegato alla Salernitana – a Iervolino, il presidente, poi a Walter Sabatini, il diesse, che al suo insediamento ha trovato ormai i giochi fatti e le decisioni maturate – e ha preparato le valigie per andare dove lo avrebbe portato il cuore. «Ringrazio Salerno per avermi accolto come un figlio e i momenti belli vissuti assieme alla tifoseria e ai compagni di squadra. Se realizzo il mio sogno da bambino, lo devo a questo club e a questa città».
Fonte: CdS