Napoli-Monza: di gara in gara i Top & Flop tra i partenopei saranno raccontati sempre nel ricordo del nostro direttore Alessandro Sacco.
Termina con un modesto 0-0 l’ultima gara del 2023 del Napoli campione d’Italia dinanzi al proprio pubblico contro un Monza che avrebbe addirittura potuto portare a casa i tre punti dagli undici metri. I partenopei continuano il loro calvario in una stagione che è arrivato appena alla 18° giornata.
TOP
Meret- chiariamoci la sua parata dagli undici metri non è nulla di clamoroso, perchè è Pessina a calciare malissimo. Se però il portiere friulano oggi risulta il migliore in campo, questo la dice lunga sulla qualità della prestazione azzurra.
FLOP
Zielinski- Alt! non si accettano dietrologie sulla sua situazione contrattuale (sarò sempre dalla sua parte per quanto fatto in questi otto anni a Napoli). C’è però un aspetto che inquieta. Pietro nelle ultime tre stagioni (comprese le due con Spalletti) è sempre partito alla grandissima per poi incupirsi da fine novembre-inizio gennaio. Un calciatore di quel talento non può permettersi un letargo di diversi mesi e un’altra stagione senza doppia cifra in termini di reti. Se addio sarà, pur augurandogli una carriera ancora splendente, mi dispiacerebbe vederlo decisivo sotto porta da altre parti.
Di Lorenzo- Giovanni è un capitano esemplare negli atteggiamenti dentro e fuori dal campo del Napoli tricolore. Però, come spesso succede in questa città dove ci sono “colpevoli” e “intoccabili“, solo dopo la gara di coppa contro il Frosinone molti hanno aperto gli occhi. La condizione psicofisica è molto bassa e anche stasera si è fatto “doppiare in velocità almeno due volte“. Arriveranno tempi migliori anche per lui, ma l’assenza di reale concorrenza difficilmente lo porterà a rifiatare qualche minuto.
Mazzarri- Il tempo è il nemico comune di tutti. Scorre inevitabilmente e ci fa passare da personaggi del tempo a “fuori moda” in un amen. Non è certamente lui il colpevole di una stagione dove è proprio tutto da buttare e poco salvabile. Però Walter se la sta giocando davvero male, non capendo che nel calcio moderno ci sono cinque cambi e vanno sfruttati tutti a pieno per recuperare energie. Fare il primo al 70′ significa essere ancora legati ai titolarissimi che hanno fatto le sue fortune in passato. Non mettere Simeone per 85 minuti significa non voler capire che con quattro reti in sette giornate l’attaccante serve. Togliere nel finale Lobotka (non è la prima volta) e non Anguissa vuol dire rinunciare a impostare la manovra. Caro Walter sappiamo tutti che non resterai a Napoli la prossima stagione e allora ti preghiamo di lasciar stare il “politically correct” e di far scorrere di nuovo quel sangue nelle vene dare una scossa a una squadra ferma.
Articolo a cura di Marco Lepore