Il Giornale – L’Inter ha debiti per 800 milioni, ecco cosa può succedere
“Da un lato c’è un’Inter prima in classifica in Serie A, reduce da una finale di Champions League persa di misura contro il Manchester City. Dall’altra un bilancio da abisso profondo, talmente squilibrato da far temere per il futuro di una delle squadre di calcio più importanti d’Italia. In mezzo a tutto questo, lascia sbigottiti apprendere dei compensi corrisposti ai 10 membri del consiglio (in cui siedono l’amministratore delegato corporate Alessandro Antonello e l’ad dell’area sportiva Giuseppe Marotta) che per l’esercizio 2022/2023 hanno percepito poco meno di 1,9 milioni di euro, che stonano a fronte di una perdita pari a 85,4 milioni, come scrive Il Giornale, che prosegue così:
Ma al di là di questo, i numeri che fanno temere di più per il futuro della Milano nerazzurra sono stati vergati sul blog del commercialista e revisore contabile Luca Marotta. Nonostante la società abbia sforbiciato i costi dell’11,8% a 465,5 milioni, ha però dovuto iscrivere un arretramento dei ricavi (-3,2%) a quota 425,5 milioni. Questo fa sì che lo squilibrio economico permane e si proietta nel futuro. Le perdite, infatti, si riversano su una situazione debitoria molto pesante: 807 milioni, sebbene in calo dagli 881 milioni dell’esercizio precedente. Una boccata d’ossigeno, vitale per la continuità societaria, sarebbero state le cessioni di Brozovic (all’Al Nasr per 17,5 milioni) e di Onana al Manchester United (per 50,2 milioni).
Gli scricchiolii si moltiplicano e potrebbero presto sfociare in un punto di rottura che pare inevitabile. A gennaio 2022, infatti,
è stato emesso un bond da 415 milioni con scadenza 2027 con un rendimento monstre del 6,75%. E i cinesi di Suning, che
controllano la società attraverso il veicolo Grand Tower, dovranno trovare il modo di rimborsare entro la scadenza di maggio 2024 il finanziamento da 275 milioni del fondo californiano Oaktree, che a garanzia del suo credito ha preteso tutte le azioni del club. Stante questi numeri, la proprietà cinese dovrebbe farsi carico di un robusto aumento di capitale per riequilibrare una situazione che alla lunga potrebbe costringere a portare i libri in tribunale”.