A 1 Football Club, programma radiofonico condotto in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sandro Sabatini, giornalista Mediaset: “De Laurentiis ha pensato di poter fare tutto da solo, sottovalutando il lavoro di Giuntoli e Spalletti. Ciò detto, è chiaro che Mazzarri sta deludendo, ma ha perso le partite che doveva perdere e che avrebbe perso anche se le gare avessero girato in un altro modo. Non si può pensare al Napoli dello scorso anno. Una squadra di una magia pazzesca e che dominava. Questo non può essere lo stesso Napoli della passata stagione. Rinviamo i giudizi a febbraio, quando la squadra potrà vantare un calendario meno difficile. Settimana tipo? Sarebbe raro per una squadra che lotta per i grandi obiettivi. Ci terrei a precisare una cosa sul postpartita dell’Olimpico. È stata fatta tanta ironia con Mazzarri dimenticato all’Olimpico. In realtà, pareva essere previsto, dato che il tecnico aveva detto di voler tornare da solo. Nello staff dell’allenatore, poi, c’è Santoro che con Mazzarri vanta un rapporto consolidato. Per come ho visto il Monza, mi aspetto una gara abbastanza agevole per il Napoli. Gli azzurri, però, si trovano in una situazione psicologica in cui, se non si approccia al meglio ogni partita, il rischio è quello di riscontrare difficoltà ulteriori. Il Napoli, dunque, non dovrà andare in ansia da prestazione. È evidente, naturalmente, che le due espulsioni non ci volevano e, nonostante ottimi subentranti, la situazione si è complicata. Con la Coppa d’Africa il Napoli dovrà fare a meno di Anguissa e Osimhen, ma De Laurentiis potrà intervenire sul mercato. Il Napoli non deve commettere l’errore di prendere sostituti. Gli azzurri devono puntare a titolarissimi. Bisognerebbe acquistare un centrale che non faccia rimpiangere Kim. Mi auguro che il Napoli possa riprendere un trend normale. Il ciclo di ferro imposto dal calendario è finito. Non è andato bene ma, guardando le cose con un po’ di realismo, non è andato nemmeno malissimo. Mi attendo, dunque, un Napoli che possa garantire prestazioni normali, senza paragoni costanti con la squadra dello scorso anno. Spalletti è stato inimitabile e irraggiungibile, più che altro nel secondo anno. Il Napoli, pertanto, deve considerare Luciano come un monumento, il Maradona degli allenatori, ma non un termine di paragone per i suoi successori“.