Minuto 66 di Roma-Napoli: Zalewski trattiene Politano a ridosso del cerchio di centrocampo, l’esterno azzurro reagisce sferrando un calcio al polacco e l’arbitro Colombo non può far altro che spedirlo sotto la doccia in anticipo. La gara, fin lì bloccata sullo 0-0, inizia a pendere dalla parte giallorossa e la girata al volo di Pellegrini dopo appena una decina di minuti non fa che confermarlo.
L’inizio del big match di Champions dell’Olimpico era stato contraddistinto dall’equilibrio tipico di una sfida dall’alta posta in palio – alla luce dei successi di Fiorentina e Bologna – ma col passare dei minuti la squadra di Mourinho (protagonista di un confronto a muso duro con Kvaratskhelia, reo secondo lo Special One di qualche scenetta di troppo sul terreno di gioco) si è fatta preferire agli azzurri ed è servito l’aiuto di Meret per respingere un tentativo a botta sicura di Bove, già fermato un attimo prima dalla traversa.
Da par suo il Napoli, chiamato a riscattare la vergognosa eliminazione dalla Coppa Italia, ha provato nella parte finale del primo tempo ad alzare il baricentro creando un pericolo con Anguissa che, tentando la girata di tacco, non aggancia un pallone di Osimhen.
Nella ripresa si comprende che le due squadre vogliono vincerla ma gli azzurri sono subito costretti a rinunciare a Lobotka, uscito per noie muscolari e rimpiazzato da Cajuste. Dopo il rosso a Politano e il vantaggio di Pellegrini, i ragazzi di Mazzarri reagiscono più con i nervi che con la lucidità e la gara cambia ancora al minuto 85: il Napoli resta in nove a causa dell’espulsione di Victor Osimhen – fresco del rinnovo di contratto appena suggellato dopo mesi di trattative – a causa di un fallo commesso su El Shaarawy nel tentativo di recuperare palla prima che a tempo scaduto Lukaku chiuda definitivamente la contesa. La tormentata settimana azzurra – iniziata con la debacle contro il Frosinone e proseguita con le divisive dichiarazioni del presidente De Laurentiis alla vigilia della sfida ai giallorossi – si conclude con una sanguinosa sconfitta che significa settimo posto e la conferma di star vivendo uno dei momenti più complicati degli ultimi anni. A Babbo Natale quest’anno chiediamo un miracolo, magari già contro il Monza considerate le assenze di peso che il Napoli dovrà fronteggiare.
Riccardo Cerino