Il Napoli sfata finalmente il tabù Maradona anche in campionato, dopo aver già superato il Braga in Champions, ritrovando fra le mura amiche quel successo che mancava addirittura da fine settembre (prima di ieri soltanto 7 i punti conquistati in casa, decisamente troppo pochi per chi è campione in carica e punta a stare al vertice).
Sin dall’inizio della gara contro il Cagliari, gli azzurri hanno creato i pericoli maggiori dalle parti di Scuffet, ma a tradire Osimhen e compagni diverse imprecisioni sottoporta oltre che un pizzico di sfortuna, come testimoniato dal palo a botta quasi sicura centrato da Rrahmani intorno alla mezz’ora. Dall’altro lato, i rossoblu di Claudio Ranieri si sono disposti con un baricentro basso specie nella zona centrale del campo in modo da attendere l’avversario – arginato non sempre con le buone – e provare la giocata in contropiede. E’ servito il miglior Meret, sul finire del primo tempo, per anticipare Nandez scappato via e far respirare i ragazzi di Mazzarri.
Nella ripresa lo scacchiere tattico non muta, col passare dei minuti il Napoli pare imbrigliato ed incapace di scuotersi. A rivelarsi decisivo nell’economia del match sarà il passaggio al 4-2-3-1 con gli ingressi di Raspadori e Mario Rui, al rientro in campo da un infortunio. L’apporto del centrocampista non tarda ad arrivare e al 68′ gli azzurri vanno a segno: Osimhen raccoglie un pallone centrale del portoghese ed incorna di testa alle spalle di Scuffet. La gioia dura appena due minuti, quando l’ex di turno Pavoletti rimette tutto in equilibrio su un preciso assist di Luvumbo.
Torna così a riemergere la sindrome maradoniana, ma sul terreno di gioco c’è un certo Victor Osimhen, da pochi giorni Pallone d’oro africano, che non vuole arrendersi ad un destino apparentemente segnato e in un colpo solo riesce a farsi beffe della schieratissima difesa cagliaritana consentendo a Kvaratskhelia – fin lì apparso frenetico ed impreciso – di superare nuovamente Scuffet e regalare un sorriso ai 40.000 di Fuorigrotta dopo le sofferenze delle ultime settimane e dei minuti finali, in cui il Cagliari si riversa tutto in avanti alla ricerca del pari.
Se la vittoria contro gli isolani risulterà decisiva per il raggiungimento del piazzamento alla prossima Champions League lo sapremo più avanti. Pur nelle difficoltà, si è rivista una squadra vogliosa di dar tutto fino alla fine spinta da un caldo pubblico – a discapito del forte vento che ha fatto slittare il calcio d’inizio – tornato a sostenere incondizionatamente i propri beniamini dopo il prolungato silenzio a cui si è assistito nelle precedenti uscite casalinghe (Empoli su tutte).
Chi scrive si augura che il prossimo impegno, quello di Coppa Italia contro il Frosinone, oltre a dar spazio a chi finora ha meno minuti nelle gambe, si traduca in obiettivo reale da far proprio fino in fondo contrariamente alla repentina eliminazione delle ultime due stagioni.
Riccardo Cerino