A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Cagliari

Approfondimento su Napoli-Cagliari

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Il Napoli martedì sera farà il suo esordio in coppa Italia affrontando in casa alle 21 il Frosinone, negli ottavi di finale.

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Si è giocata ieri sera alle ore 18 al “Maradona” la gara tra il Napoli e il Cagliari, valida per la 16’ giornata del campionato di Serie A. I partenopei, dopo tre sconfitte consecutive contro Real Madrid, Inter e Juventus, hanno centrato in settimana la pesantissima qualificazione agli ottavi di Champions League. E ieri hanno concesso il bis con un successo maturato nella seconda parte della gara grazie alle reti di Osimhen e Kvaratskhelia.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • La dimensione effettiva del danno: da quando è approdato a Napoli, Walter Mazzarri ha dovuto affrontare in campionato Atalanta, Inter, Juventus e Cagliari. E la cosa brutta è che al termine del girone d’andata mancano ancora Roma, Monza e Torino. Cosa significa tutto questo? Che nelle prime dodici giornate contro avversari in molti casi più abbordabili Garcia ha fatto dei danni inenarrabili. Possiamo parlare ancora di condizione fisica e scarse idee di calcio del francese, ma sono vicende ormai note e per fortuna passate. A Walter chiediamo di tenerci in corsa in questa fase non semplice della stagione per poi completare l’opera in primavera.

 

  • La libertà: chi non ricorda il pensiero poetico nel famoso film Così parlò Bellavista dell’ indimenticabile Luciano De Crescenzo? “A libertà pur o pappagall l’adda pruva’” E a Napoli, terminato quel cervellotico dualismo con Lozano, in questa stagione è esploso una volta per tutte Matteo Politano. Troppo spesso in passato l’esterno offensivo è stato limitato da un’alternanza cervellotica e non sempre meritocratica. Sarà un caso che in questo campionato, senza l’ombra del messicano (a cui i precedenti tecnici davano anche più minutaggio) lui è certamente il più continuo e costante?

 

  • L’amico ritrovato: anche qui la citazione letteraria alla famosa opera di Fred Uhlman serve a capire quanto sia mancato a Kvaratskhelia un calciatore del calibro di Mario Rui. Il “professore” ha prodotto per il georgiano lo stesso effetto degli spinaci per Braccio di Ferro. Spinge e si sovrappone con coraggio e qualità favorendo la superiorità numerica sulla corsia di sinistra. Se qualcuno avesse dubbi in proposito, consiglio di vedere e rivedere più volte l’azione del primo gol.

 

  • Il vero lavoro: personalmente a me Walter Mazzarri ricorda quel caro vecchio zio che ogni tanto veniva a farci visita portando cioccolata e caramelle. Già perché il tecnico toscano sin dal suo primo giorno di lavoro aveva capito quale fosse il suo vero compito. Lavorare sulla testa di questi ragazzi. Già perché il Napoli è una squadra forte e profonda, impoverita da una gestione precedente che ha prodotto troppi dubbi nella testa dei calciatori. E allora gli abbracci, le parole al miele, il crescente tempo trascorso insieme ai suoi leader tecnici aiutano. Aiutano a farsi volere bene e a eliminare quei “mostri” che però ancora aleggiano nella testa di questi ragazzi. Al nostro tecnico chiediamo ancora uno sforzo ulteriore, cercare di leggere ancora meglio i momenti chiave del match apportando eventuali correttivi in corsa. Ad esempio ieri negli ultimi minuti non sarebbe stato giusto inserire contro le “torri” isolane inserire un bravissimo colpitore di testa come Ostigard? Va bene questo improvviso amore per il 4-3-3, ma in taluni casi non è peccato fare qualche minuto coi tre centrali.

Articolo a cura di Marco Lepore.

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