CdS – Mazzarri a Napoli ha avuto sempre un personalissimo zoccolo duro di nostalgici

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Walter Mazzarri ha centrato il primo obiettivo, passare il turno e qualificarsi per gli ottavi di Champions League, e anche se al suo arrivo si è trovato di fronte tre imprese difficili da affrontare, la grinta non gli mai mancata. Il Corriere dello Sport scrive oggi sull’accoglienza ei tifosi del Napoli e dell’amore che da dieci anni è rimasto invariato per il tecnico toscano. “Quando Napoli-Braga è cominciata, e mica si sapeva che sarebbe diventata una partita semplice, Napoli aveva già deciso cosa fare: non era questo il momento di torturarsi, di affogare nella paura e nel rimpianto, e dalle curve Mazzarri ha sentito scandire il suo nome, l’ha letto su uno striscione, ha capito d’essere diventato il punto di riferimento d’una folla disorientata da quella realtà bruciante dalla quale evadere. Dieci anni rappresentano un’eternità e comunque, pur nelle scorie che una separazione lascia, Mazzarri ha avuto sempre un personalissimo zoccolo duro di nostalgici, aggrappati alle sue giacche, ad un orologio da brandire e a partite da prolungare sino all’ultima prodezza. «Io con questa squadra ho subito trovato feeling e pure con la gente». E però, perché il calcio poi è romantico ma sino a un certo punto, gli era chiaro che non si poteva più sorvolare: tre sconfitte (Real Madrid, Inter, Juventus) avevano fatto scivolare il Napoli oltre la soglia del prestigio e il Braga, ovvio, diventava altro, un’ancora sulla quale tuffarsi, però tutti assieme e appassionatamente”. 

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