Mazzarri/Conference: «Questo è il vero Napoli. Il 4-3-3? Mi convince e non lo cambierò»

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Walter Mazzarri, da ieri, è uno degli allenatori delle sedici regine d’Europa: se glielo avessero detto un mesetto fa, quando guardava il calcio in televisione e un po’ il mare di San Vincenzo con sentimenti contrastanti e inevitabile smania, probabilmente non ci avrebbe mai creduto. E invece, al ventottesimo giorno di Napoli, di nuova vita e seconda giovinezza a 62 anni, è sbarcato sul pianeta delle grandi di Champions. Per la seconda volta con la stessa squadra, quello che lui stesso condusse allo storico traguardo il 7 dicembre 2011 in Spagna contro il Villarreal, e a distanza di 12 anni. Ora è chiaro: dicembre è il suo mese fortunato e 28 e 12 il suo ambo del cuore (azzurro). Una soddisfazione pazzesca dopo aver masticato tanto veleno. Una favola, la sua favola: ne avrà di cose da raccontare. E chissà quante ore avrà dormito, ieri notte. Di certo ha festeggiato, ha fatto scintille con un gruppo che lo ha accolto molto, molto bene: qualcosa comincia a intravedersi sul piano del gioco e della continuità fisica; e il 2-0 al Braga, la seconda vittoria alla quinta partita e dopo tre sconfitte consecutive a tratti esagerate nelle proporzioni (con Real e Inter) e a tratti immeritate (con la Juve), sembra tanto l’alba di un nuovo giorno. «M’interessava passare il turno e non prendere gol. E poi riavere equilibrio: la squadra non è stata più lunga, salivano insieme, abbiamo recuperato tanti palloni come lo scorso anno. Sono fiducioso».  

 

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EVVIVA IL 4-3-3. Mazzarri sorride. Ha gli occhi che brillano. Però mantiene l’aplomb: «Si è fatto qualcosa per diventare più solidi. Ora siamo tornati finalmente a marcare».

Meglio anche Natan. «Lui ha doti importanti, ha grandi potenzialità e va sostenuto nel tempo. Ci farà molto comodo in futuro».

Gran finale: «In difesa non siamo stati perfetti, lo so, ma dobbiamo dimostrare con il Cagliari che il processo di crescita continua».

Ha idea di tornare a tre dietro? «Il 4-3-3 è il mio modulo preferito, ma per farlo ci volevano i giocatori giusti e questo Napoli li ha. Ci sono Lobotka e due centrali veloci. Giocare così è bellissimo e continuerò così».

CHE BELLO. La squadra, nel frattempo esulta. Una sensazione ritrovata dopo tante amarezze: dallo scudetto in poi, cioè dalla prima della nuova stagione a seguire, sono state davvero poche le gioie dei campioni d’Italia. «Siamo molto contenti, andare agli ottavi era il nostro obiettivo. Non era facile perché nel girone c’erano ottime squadre e a maggior ragione siamo contenti per aver centrato il traguardo. Tra l’altro, aver concluso la partita senza subire gol è una cosa positiva: Meret ha fatto ottime parate, siamo contenti per lui e per tutta la squadra. Bene tutto».

Da oggi si lavora per il Cagliari: «C’è tanto da fare: bisogna migliorare sotto alcuni aspetti ma stiamo giocando buone partite. Si guarda soltanto il risultato, ma le prestazioni sono arrivate e questo ci fa sperare bene per il futuro. Per i prossimi impegni e per il nuovo anno. Continueremo a lottare per questi tifosi che ci sostengono sempre e tifano senza sosta: tornare a vincere al Maradona ci rende felici».

Fa festa anche Politano: «E’ finito il ciclo di partite toste cominciato con l’arrivo di Mazzarri, ma al di là di tutto credo che la prestazione ci sia sempre stata. Quando non arrivano i risultati, però, l’umore non è dei migliori: ora vogliamo battere anche il Cagliari e poi sotto con lo scontro diretto con la Roma». 

Fonte: CdS

 

 

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