In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Paolo De Paola, giornalista: “Ho avuto la possibilità di conoscere e stare a stretto contatto con Juliano, aveva la faccia dello scugnizzo ma il distacco e la concretezza che non sempre appartiene a questa città. Si sentì un po’ tradito quando Ferlaino gli ‘prese’ la paternità dell’affare di Maradona, aveva un’amore viscerale per Napoli e per il pallone. Era l’esatto contrario di Diego: non si immergeva nella folla, aveva un atteggiamento più distaccato e riservato. E questo me lo faceva apprezzare ancora di più. Napoli-Braga? E’ stato quasi un allenamento, durato mezzora. Ora bisogna vedere quali saranno gli avversari per il Napoli e per l’Inter, che sono passati da secondi. Agli ottavi si giocherà duro, ma sono fiducioso che gli azzurri possano sfruttare le idee giuste. Se tramutate in pratica da allenatori capaci, tutto è ancora possibile. In Mazzarri ho quasi la stessa fiducia cieca che avevo in Spalletti, con le loro idee si possono ancora combattere i petrol-dollari del calcio moderno. Crisi Kvaratskhelia? Parte da lontano, anche se contro la Juve non mi è apparso mica in crisi. Abbiamo forse aspettative troppo alte su questo ragazzo, che riesce a superare gli avversari anche quando triplicato. Sente la mancanza di Mario Rui, che era fondamentale per lui. Ora vedo un Kvara solo e sembra inconcludente, ma la sostanza c’è. Il sistema di gioco non lo esalta e quasi lo penalizza ora“.