Cuore e milioni. Gli ottavi sono un vero affare, entrare nel giro delle Top 16 porterà di base un bonus
Più che infilarsi dentro una partita, si può anche sospettare di adagiarsi all’interno di un caveau: la Champions è fierezza che fa rima con ricchezza, come si sa,
e dunque scatena benessere, orienta gli investimenti sicuri, offre garanzie in un movimento ch’è costoso assai. Il Napoli ha portato già un bel po’ di soldi in cassa, se li è meritati vincendo lo scudetto e quindi guadagnando l’accesso nella sala delle slot machine: ai 15 milioni e seicentoquarantamila euro, sono stati aggiunti i sei milioni e cinquecentotrentamila euro che sono serviti anche a placare l’amarezza di Adl per aver buttato via, con il pareggio contro l’Union Berlino, poco meno di due milioni. Ma superare la fase a gironi e starsene con i sedici più forti in Champions ha un senso ed elargisce un premio di altri 9,6 milioni, quanto basta per passarsela un po’ meglio e continuare a sognare. La qualificazione significa anche altro, immaginarsi ad esempio un mondo migliore, divagare dolcemente aspettando il sorteggio e sperando che si possa credere persino di andare oltre, consapevoli della forza di una squadra che per una stagione intera ha stupito pure in Europa, con il suo calcio assai sexy. Adesso è un’altra esistenza ma a volte basta un attimo per ritrovare se stessi. E comunque, è la somma che poi fa una grossa differenza, perché è cash anche il ranking storico e il market pool può gonfiare la voce incasso (complessivo) tra i sessantaquattro e i settanta milioni di euro: per chi con il bilancio ha un doveroso rispetto è una botta di vita. Fonte: CdS