A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cosa le è piaciuto di più dell’arrivo di Mazzarri a Napoli?
“Sicuramente Mazzarri ha avuto un impatto molto positivo sulla squadra. Credo che ci sia una armonia, all’interno del gruppo, che consente ala squadra di avere un altro spirito, una personalità diversa. Ci sono gesti eloquenti in tal senso, come il bacio di Kvara a Bergamo o l’esultanza davanti alla panchina al Bernabeu. È da questo punto di vista che c’è il cambiamento più decisivo, anche se il lavoro tattico, e sulla difesa, avrà bisogno di ulteriore tempo. Vediamo ancora qualche leggerezza e, quando non ci sono i fuoriclasse di reparto, è importante poter lavorare per mascherare i limiti dei calciatori”
Nonostante un esordio positivo, Natan fatica ancora ad inserirsi? “Molte difficoltà sono di reparto, più che dei singoli. Mazzarri è un maniaco della tattica, lo sappiamo, e credo che stia lavorando tanto sulla difesa. Per questo, Rrhamani, Natan e Ostigard non possono essere Cannavaro e Nesta che, da soli, possono riuscire a mascherare delle situazioni. C’è bisogno di tanto lavoro di reparto. Lo scorso anno veniva fatto un lavoro specifico proprio sulla difesa. Ricorderete il siparietto con il coreano della passata stagione, quando si ripeteva di scappare e salire. Un compito che svolgerà anche lo stesso Walter, anche se bisognerebbe dargli del tempo. L’allenatore toscano è a Napoli soltanto da dieci giorni”
Crede ci sia stata poca ricerca nella scelta di Garcia? “Dico sempre che, probabilmente, dopo lo scudetto c’era bisogno di maggiore lucidità. È ciò che, forse, è mancato e che si è pagato nella scelta del tecnico. De Laurentiis ha commesso un errore di valutazione e l’ha pagato. Il patron può essere rimasto scottato dalla scelta di Spalletti di cambiare aria. Oggi, anche il presidente si augura di poter risolver i problemi che ha il Napoli. Una squadra delle qualità degli azzurri ha dato poco rispetto a quel che può garantire”
Come si spiega che alcuni sottolineino l’errore di Meret, a Madrid, mentre alcuni ex calciatori tendano, invece, a sottolinearne la positività della prestazione? “Sono i misteri della vita… Perché nessuno ha parlato dei tre miracoli fatti a Madrid? Si parla soltanto dell’errore sul tiro di Nico Paz, anche se gli ex portieri ti raccontano della difficoltà dell’intervento. È una situazione strana, nessuno parla dei suoi miracoli o di come sia possibile aver sprecato, a Madrid, un contropiede tre contro due. A pesare, infatti, non è soltanto l’errore di Alex. Nell’analisi di una partita, o di una stagione, bisognerebbe essere equilibrati. Al Bernabeu, Meret fa tre miracoli ed un errore. Perché si parla soltanto dell’errore?”