La Champions era un banco di prova e, nonostante il risultato pare dica il contrario, è stato superato. Antonio Corbo ha commentato così, nel suo editoriale per La Repubblica, la gara del Napoli al Bernabeu: “Il gioco evolve al centro, dove finalmente il Napoli recupera spessore e continuità intorno ad Anguissa, il motore che eleva i ritmo sostenendo un gioco di crescente personalità. Anguissa è il migliore dei suoi ed è giusto che sia lui a segnare il secondo gol ed a coltivare una illusione, purtroppo solo una illusione. Il Napoli sembra entusiasta di ritrovare Osimhen che riappare mascherato e temibile, al contrario di un Kvara intimidito forse dalle suggestioni del Bernabeu. Non è più il Real presuntuoso del primo tempo, te ne accorgi osservando i gesti d’insofferenza di Belligham insoddisfatto del pari. Spinge la squadra per piegare un insospettabile Napoli. Peccato che Meret, esaltato da una serie di interventi spettacolari, si allunghi con mani troppo morbide sul tiro di Nico Paz, entrato al posto di Diaz. Il ragazzo sbarazzino valorizzato da Ancelotti sente la sua responsabilità. La missione lo porta al gol della svolta, perché il terzo annuncia il quarto ed una sconfitta troppo severa. Ingrato come sa essere il calcio, il Real Madrid insinua nel Napoli anche il dubbio di un finale segnato dalla fatica. Ma nulla cambia, è squadra felicemente recuperata. Lo dice la Champions”.