“Ho ricevuto messaggi subliminali che non ho percepito bene”
Tanta curiosità per la partita in programma sabato 25 novembre al Gewiss Stadium tra Atalanta e Napoli, non solo per la partita in se, soprattutto per l’esordio in panchina di Walter Mazzarri come nuovo allenatore del Napoli al posto di Rudi Garcia. A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Casale, ex calciatore che ha parlato della situazione degli azzurri con l’ingresso di Walter Mazzarri come nuova guida tecnica. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Che Napoli si aspetta dalla gestione Mazzarri?
“Mazzarri dovrebbe riportare la squadra sul modello di gioco di Spalletti, anche se un allenatore caratterizza sempre la propria espressione di calcio. Non vedremo una fotocopia del Napoli di Spalletti, ma molto vicino ad esso”
Sicuramente diverso da quello di Garcia?
“Anche su questo avrei da ridire. Si è parlato molto delle differenze tra il Napoli di Spalletti e quello di Garcia, ma molto passava dalle prestazioni dei giocatori. Quanto questo possa essere attribuibile a Garcia o i calciatori stessi lo vedremo con Mazzarri. Sicuramente molti calciatori non erano in forma, come Kvaratskhelia, Anguissa e Lobotka. I calciatori dovranno dimostrare tanto e non potranno deludere ulteriormente. Non si potranno, dunque, addossare altre colpe alla guida tecnica”
Tra i principi che porterà Mazzarri a Napoli ci sarà anche la notevole aggressività che si era vista nella sua prima esperienza in azzurro?
“Quando andai all’Atletico Catania cambiai il modulo dopo una sola partita, portando la squadra a salvarsi con la miglior difesa del campionato. Prendiamo ad esempio la Nazionale. Acerbi, Darmian e Bastoni giocano sempre a tre, eppure in azzurro riescono a disimpegnarsi in uno schieramento a quattro. La verità è che, se riesci ad assemblare i giocatori nel modo giusto, puoi fare quel che vuoi. Quel fa la differenza è l’intesa, dunque. Sono sicuro che, se Mazzarri dovesse ritenerlo necessario durante il campionato, il Napoli potrebbe anche cambiare modulo. Sono convinto che Walter abbia un piano B e, soprattutto, il cambio modulo non è così difficile come si può pensare. Quel che è necessario, infatti, è ritrovare il giusto entusiasmo e la determinazione. L’allenatore toscano dovrà lavorare proprio su questo”
Infine, l’ex Napoli, ha parlato del suo percorso come allenatore di club:
“Il mio è un caso strano. Ho fatto dieci anni di C, ereditando sempre squadre ultime in classifica e cambiando modulo da un giorno all’altro. C’era gente che parlava sempre del campo, dell’amalgama e della nebbia. Io ho sempre preferito parlare delle cose che contano. Abbiamo visto quanto è accaduto recentemente con le scommesse, ma io ho sempre rifiutato tutto, qualsiasi accordo e, forse, questo mi ha penalizzato. Mi arrivavano messaggi subliminali che non ho percepito bene”.