Antonio Giordano, giornalista, è intervenuto a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre: “Intorno a Garcia si è creato, anche con la sua complicità, un enorme clima di sfiducia quindi mi aspettavo che i napoletani accogliessero con grande affetto Mazzarri. Poi l’allenatore aveva lasciato parecchi estimatori intorno a sé perché ha regalato delle soddisfazioni. Certo se all’epoca di Mazzarri la qualificazione Champions sembrava fosse un traguardo, una delle massime aspirazioni, poi, nell’immaginario collettivo è diventata quasi una normalità grazie anche a Benitez, Sarri e Spalletti. Cioè di un processo di internazionalizzazione che ha cambiato la dimensione del Napoli. Questo è il momento nel quale deve venir fuori la vera statura di De Laurentiis senza cancellare tutto quello che è successo. Bisogna fare un passo avanti e uscire dagli equivoci e l’unico che deve uscirne è il presidente. Bisogna capire che si deve dare al Napoli una struttura che abbia un respiro in ogni sua dimensione del tavolo. De Laurentiis sa bene, anche se non lo ammetterà mai nemmeno a se stesso, che quanto accaduto è una grande sconfitta. È la dimostrazione di chi voleva ribadire che lo scudetto a Napoli aveva soprattutto un volto, un animo o un’espressione e invece c’è una grande verità: le competenze hanno un senso. Lo scudetto è stato di un presidente, un allenatore, un genio, di un manager straordinario. Non è stato lo scudetto di una persona o di una società. È stato lo scudetto di una fusione. Se De Laurentiis capisce che questa è la strada del futuro, il Napoli sarà nel futuro. A dieci anni di distanza dal primo Mazzarri non sappiamo il Napoli che Walter Mazzarri trova. Certo considerando la storia degli ultimi 5 anni, De Laurentiis è migliorato, ha vinto lo scudetto 5 mesi fa. Poi bisogna riconoscere anche gli errori. Il ragionamento vale anche per Mazzarri che negli ultimi 10 anni non è stato più quello di Napoli, tranne l’anno di Torino in cui è arrivato settimo. Nulla vieta, però, che lui possa trovarsi dentro questa nuova dimensione anche se il cambiamento di pelle a me sfugge. Faccio fatica a credere che Mazzarri possa calarsi in un calcio che non gli è mai appartenuto. Però non voglio nemmeno avere pregiudizi. Io credo che i calciatori del Napoli non abbiano nessuna responsabilità di tutta questa situazione caotica dalla quale sono stati travolti. I calciatori potrebbero aver sbagliato un rigore, un’occasione ma sono dettagli. Loro hanno eseguito gli ordini che arrivavano dall’alto. Sia per il gioco che per i rinnovi contrattuali. Quindi non sono responsabili di nulla. A me non piace fare battaglie sui nomi. Tudor mi piace ed è diverso da Mazzarri, come dice anche la carta d’identità. Concettualmente si può dire che a 3 avrebbe giocato Tudor e a 3 poteva giocare Mazzarri e vedremo se continuerà a farlo. Non so se si metterà a giocare a 4. Mi auguro che lo faccia solo se ci crede, se è convinto di essere padrone del sistema di gioco. Se è un compromesso con se stesso per darsi un’altra chance sarebbe un errore“.