Orsi: “L’Empoli ti sa imbrigliare, ma concede anche occasioni”

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Nando Orsi è stato ospite de “La Domenica Azzurra”, in onda su OttoChannel, canale 16 del digitale terrestre. “La vittoria di Salerno porta fiducia, il Napoli ha vinto tre delle ultime quattro partite, se si vince con l’Union si ipotecano gli ottavi di Champions, le cose non sono affatto negative… In questo momento il Napoli ha trovato una quadratura, non ancora il grande gioco ma sta giocando pure senza Osimhen e sta vincendo comunque e questo non è scontato. Contro la Salernitana è stata una partita tosta, il Napoli l’ha vinta senza discussioni, ha rischiato poco o nulla. Se l’Inter vince 15 partite di seguito e il Napoli è distante non ha colpe: non ci fossilizziamo sui difetti degli azzurri, ha vinto con autorità a Salerno e in questo senso mi ha convinto.
Osimhen? Spero di sbagliarmi, ma non vorrei che Victor fosse già un ex giocatore del Napoli. Questa lontananza che si prolunga, anche se è vero che ha problemi personali in Nigeria, è come se non aiutasse a smorzare gli attriti. Le tre partite dopo la sosta, con Atalanta, Inter e Juventus, ci diranno anche se Osimhen può rimanere, perché se il Napoli potrà ancora puntare allo scudetto dovrà poter contare sul nigeriano, altrimenti potrà anche valutare, secondo me, le offerte che arriveranno, tanto c’è Raspadori…

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Napoli-Empoli? Ho commentato per Sky Fiorentina-Empoli e quest’ultima ha meritato la vittoria. Il Napoli dovrà stare attento. L’Empoli è squadraccia da affrontare, va al raddoppio, gioca in velocità, insomma se sta in giornata ti può fare male. Il Napoli non dovrà giocare come contro la Lazio, perché il copione tattico sarà simile. I toscani possono imbrigliare tatticamente, ma concedono anche molte occasioni: dovrà essere bravo il Napoli ad approfittarne. E’ chiaro che dopo la Salernitana affronti altre due squadre che sono in difficoltà in classifica e sono chiaramente inferiori al Napoli.
Lindstrom? Capita che la pressione e il poco spazio non ti fanno rendere come vorresti. Ricordo che, quando giocavo nella Lazio, c’era con noi un certo Laudrup che in allenamento faceva cose straordinarie, poi in partita, avendo lui appena 20 anni, non riusciva a esprimersi. Lo stesso dicasi per Lindstrom, capisco che quando gioca senza continuità avverte una responsabilità diversa, perché in 20’ sei costretto a dimostrare all’allenatore le tue qualità e non sempre hai il carattere per farlo”
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