I n quel caveau, c’è la vita, forse anche la borsa, ch’è piena di sogni da regalarsi: non è (solo) una “sporca” questione di soldi, che però forse non sono tutto ma che aiutano a passarsela meglio, ma questo calcio, quello che ormai si riempie della contagiosa allegria della Champions, della magia di notti diverse – quasi esclusive – non può prescindere da quel benessere che ormai modifica ogni esistenza. Napoli-Union Berlino vale tre punti e un sacco di euro, una montagna, perché in quell’ora e mezza c’è il prestigio d’un successo da inseguire ad ogni costo, tre punti che pesano e la possibilità di concedersi un futuro abbagliante, persino accecante, perché 2,8 milioni di euro (per la vittoria) e i 9,6 del presumibile passaggio agli ottavi, praticamente opzionabili, orientano un destino nella sua diversità o nella sua opulenza.
UNA FORTUNA . È come avere in mano un paio di biglietti della lotteria e non si possono stracciare, né lasciare che se li porti via il vento: il primo, che già di sé è una fortuna, è stato conquistato attraverso lo scudetto regalatosi dopo 33 anni, che ha trascinato nell’élite e ha già consentito di passare all’incasso (15,64 milioni per la partecipazione). È la somma che fa la differenza: il Napoli ha già “guadagnato” 5,6 milioni (l’eredità per i successi di Braga e di Berlino), ha la possibilità di costringere l’Uefa a procedere con altri bonifici nelle tre gare che restano, soprattutto di abbellirsi per il gran gala delle sedici più affascinanti del Vecchio Continente: manca poco, non è un dettaglio ma neanche un’impresa irrealizzabile, avendo già sei punti che rappresentano un vantaggio (enorme). Fonte: CdS