Comanda Victor e alle sue spalle il vice cannoniere della rosa è Politano. Raspadori reduce da tre colpi di fila (Grafico)

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POLI… D’ATTRAZIONE. Il vice di Osimhen, e non è uno scherzo, si chiama Matteo Politano, vive “confinato” sulla fascia destra, ma sa come uscirsene: ne ha segnati 5, non ci fosse stato il palo di Salerno sarebbe al fianco del re, s’è preso responsabilità dagli undici metri (a Frosinone e a Lecce), poi ha ribaltato l’umore del Napoli sia a Marassi che contro il Milan, in una specie di patto con Raspadori che ha funzionato eccome. Politano fa gol speciali, diavolerie che Maignan ha sofferto ad esempio, ed è un filantropo: 4 assist e quella generosità a travestirsi da soccorso amico, nell’attesa che comparisse Kvara. Perché l’Mvp dello scudetto e di un campionato da favola si è inabissato, un po’ intorbidito: poi, come se nulla fosse, è riesploso, tra gol e invenzioni da mille e una notte.

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E POI, E POI. Ventiquattro gol in campionato (3 in meno dell’Inter) e 5 in Champions, ch’è diventato terreno alternativo: Raspadori c’è riuscito con l’Union, ma al Napoli, stranamente, in Europa sono mancate proprio le reti dei suoi attaccanti. A Braga dovettero pensarci Di Lorenzo e Niakaté, con una deviazione; con il Real Madrid, per stare in partita fino al Valverde, furono necessari Zielinski e Ostigard. I supplenti del gol.

 

Fonte: CdS

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