CdS – Kavra, l’Harry Potter dei giorni nostri, il poeta 3.0

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Kvicha Kvaratskhelia, dal suo arrivo a Napoli, ha messo subito in chiaro le sue doti, le sue qualità, e la determinazione, nonostante la giovane età. Insieme ad Osimhen ha contribuito tanto alla vittoria dello scudetto, ed ora senza il nigeriano fermo per infortunio, è comunque e sempre a disposizione dei compagni fra assist e gol. A volte sembra un personaggio d’latri tempi, altre volte un poeta moderno, come sottolinea il Corriere dello Sport. “L’Harry Potter dei giorni nostri pare un uomo venuto da lontano e invece è tremendamente contemporaneo, in quella spruzzata di freschezza c’è una moda degli anni Sessanta che riemerge deliziosamente. Sembrava evaporato, il dribbling, che pure ha indotto a sognare bambini di un’epoca in realtà mai sparita: c’è sempre stato un Bruno Conti o un Causio in qualche sigla dei giorni nostri ch’è servita per togliere la polvere dai ricordi e lasciar riemergere la nostalgia di quegli strappi secchi e delicati, pieni di sentimento.

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IL POETA. Kvara è il poeta 3.0, non ha limiti e non ha confini, in Europa, intrufolandosi tra i primi cinque campionati più prestigiosi, l’hanno battuto per ora Yamal, Martinelli e Koleosho ma la stagione è appena cominciata, siamo appena ad un quarto, e spazio ce n’è nel database del georgiano che è appena tornato se stesso. Ha avuto qualche settimana di ruggine, troppi pensieri – un acciacco alla prima, difficoltà umanissime per ritrovarsi – poi ha addobbato con i fiori d’arancio la propria esistenza e, lanciandosi verso Nitsa la sua signora, ha infarcito le proprie nozze della glassa che porta in sé: un gol all’Udinese (ma dopo aver colpito due pali) però con il cucchiaino; un assist a Lecce; la doppietta di Verona (la prima disorientandone uno; la seconda in contropiede ma dopo aver fatto sedere un avversario); la rete in nazionale con Cipro e poi, così per spargere zucchero in polvere, la prodezza di Berlino, la maestosa serpentina per arrivare sino al fondo e poi appoggiarla a Raspadori con quello che in gergo si chiama “scarico”, perché certi illusionisti hanno occhi ovunque. Kvara è l’uomo che ti cambia la vita con un allungo, e poi spalanca dinnanzi a te orizzonti meravigliosi: nella sua prima stagione in Serie A, ha stregato il calcio italiano ed è diventato subito – e mai che il pensiero forte venisse dribblato – l’Mvp del campionato nel quale aveva infilato dodici gol e tredici assist (in totale, per essere precisi, quattordici e diciassette, tutto compreso), perché il modello Kvara è fashion”.
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