Un Napoli impaurito, vince e non convince
Che malinconia pensare alla Champions League dell'anno scorso
Si è capito, non è stato un bel Napoli, per certi versi impaurito. Non domina più col possesso palla e a pensare alla scorsa Champions League viene un po’ di malinconia. La decide una giocata di Kvara che serve Raspadori, se solo il georgiano fosse stato più concreto e se il nazionale italiano fosse stato servito altre volte…alla fine non si può invocare l’assenza di Osi che avrebbe sofferto lo stesso. A centrocampo, Cajuste che fa rimpiangere Anguissa, Lobotka è ai minimi termini nel palleggio e nella creatività. Nel corso del primo tempo è l’Union a rendersi pericoloso, trovando anche la rete con Haberer su un’azione di Fofana in stile Kvaratskhelia poi annullata per fuorigioco. I tedeschi hanno sfatato l’incubo dei minuti di recupero ma sono entrati dentro un altro: quella della sconfitta dopo un solo tiro subito in porta. Sono sicuramente l’anello più debole ma non quello più sprovveduto. Il tecnico Fischer la mette sull’aggressività, in regia R. Khedira con ai lati Haberer e Aaronson ma la via della rete resta un problem. Anche il Napoli ha ravvisato qualche difficoltà di troppo, tanto possesso palla (65% solo nel primo tempo) ma zero produzione offensiva. Garcia potrà dire che la sua tattica ha sfiancato l’Union Berlino, in assenza di una controprova, vale tutto ed il suo contrario. L’azione decisiva parte da Mario Rui, poi Kvaratskhelia che vorrebbe dribblare tutti quasi in preda ad una crisi di astinenza, ed infine Raspadori, decisivo come nelle belle notti di Champions League. In Germania dicono: «Alles klar» chi vince ha ragione, contano i tre punti.
Fonte: Gazzetta dello Sport