Gazzetta – Garcia non si esalta: sa bene che sarà festa quando si riprenderà a vincere con continuità

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La Gazzetta dello Sport analizza la vittoria del Napoli di Garcia a Verona:

 

Stavolta il villaggio sembra essere quello del sabato leopardiano. Sereno e allegro che aspetta il “dì di festa”. Perché per il Napoli campione d’Italia sarà festa quando si riprenderà a vincere con continuità. Lo sa benissimo Rudi Garcia, che non si esalta per questa vittoria di Verona. «Perché abbiamo fatto la partita che volevamo nella prima ora. Poi forse è subentrata un po’ di stanchezza, magari la testa andava alla partita di Champions e siamo un po’ calati. Per questo motivo dobbiamo essere contenti di aver superato un avversario ostico, ma serve lavorare senza esaltarsi per trovare la continuità».
A un Garcia spesso criticato per scelte discutibili su formazioni e cambi, stavolta bisogna dare atto che schierando titolari lo svedese Cajuste al posto di Anguissa e preferendo Raspadori a Simeone ci ha visto bene. «Cajuste è stato bravo ad andare nello spazio e proprio grazie al movimento di Raspadori che lega il gioco, lo svedese ha avuto anche un’ottima occasione per segnare». Non c’era Osimhen, assenza pesante che stavolta si è avvertita di meno, merito del gioco di squadra. «Era importante dare un po’ di riposo nel finale a Raspa e minuti al Cholito per tenersi nel ritmo partita. Col trequartista possono giocare insieme. Non so chi dei due giocherà a Berlino ma sono una garanzia entrambi e sono molto contento di loro».
Il tecnico francese fa anche i complimenti a Meret: «Se non abbiamo subito il secondo gol, il merito è suo». E qui vengono i nodi al pettine sulle cose da registrare, perché se il Napoli subisce nove tiri in porta da un avversario non trascendentale l’allarme difesa resta. Ammette Rudi: «Troppi i tiri in porta subiti, nel gol è mancata comunicazione, ma nel secondo tempo li abbiamo lasciati tirare troppo facilmente e questa è una cosa da correggere». Per martedì conta di recuperare Elmas, ieri rimasto in tribuna, e anche Olivera «che non avrei rischiato a Verona perché è affaticato».
Stavolta niente cinguettii del presidente che aspetta risposte più convincenti. Squadra e tecnico hanno però riconosciuto i meriti ad Aurelio De Laurentiis: «Il presidente nei ritiri estivi è stato sempre con noi, poi essendo un imprenditore ha avuto degli impegni. Ma lui è molto più presente che tanti altri padroni di club. E questo per noi è importante», ha detto Garcia, messo in discussione due settimane fa.
E in attesa di conferme a Berlino, l’allenatore incassa due mozioni di fiducia importanti dai suoi giocatori. Dice Politano, fra i migliori: «A volte è giusto fare il mea culpa. Ho sbagliato a reagire dopo la sostituzione con la Fiorentina. Per un tecnico è sempre complicato scegliere. Serve rispetto dei ruoli». E Raspadori: «Garcia è l’uomo giusto per tornare a vincere e noi ci stiamo impegnando a farlo». Ora serve ripetersi a Berlino, contro una squadra che perde da otto gare consecutive. Poi il Milan dirà se la cura ricostituente di ADL produce effetti.

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