La giornata del Commissario De Laurentiis comincia in un mezzogiorno di fuoco a Castel Volturno e si conclude all’imbrunire quando lascia nel suo van il centro sportivo dopo sette ore di full immersion. C’era da raccogliere i cocci di questo Napoli e provare a riattaccarli. Perché se non bastavano i risultati deludenti della squadra e i cambi sorprendenti di Garcia ecco arrivare questa stramba e calda settimana di ottobre. Stramba più per gli accadimenti in casa azzurra che per il clima ancora estivo. Al martedì con il suo intervento alla Luiss, il presidente Aurelio De Laurentiis aveva di fatto esonerato il suo allenatore facendo ammenda per aver preso «un tecnico che non conosce più il calcio italiano e forse fa fatica».
Poi al mercoledì ecco il “no” di Antonio Conte e allora contrordine, si va avanti con il francese e il presidente parla con i “senatori”, altra cosa che avrà fatto sicuramente piacere all’allenatore. Dunque ieri, al giovedì, tutti al Konami Training Center, per siglare l’armistizio e provare a ripartire. Come non è ben chiaro. Ma intanto proviamo a ricapitolare la giornata.
L’incontro Dopo l’allenamento mattutino il patron ha riunito il vertice della società. Con l’amministratore delegato Andrea Chiavelli, il vice presidente Edoardo De Laurentiis, il direttore sportivo Mauro Meluso, il responsabile scouting Maurizio Micheli, il tecnico Rudi Garcia e anche il club manager Antonio Sinicropi. Poi la riunione è continuata a ranghi ancora più ristretti. Con l’allenatore sono state affrontate le problematiche attuali e come affrontarle per superarle. Il presidente ha cercato il più possibile di essere propositivo e all’esterno sono emersi solo rose e fiori. Ma ogni rosa ha le sue spine e le risposte dovranno arrivare dal campo e ci sono parecchie cose che vanno messe al proprio posto. In una giornata in cui emergerebbe una sintonia ritrovata in società emergono però altri particolari.
La presenza a Castel Volturno dell’agente Mario Giuffredi, che nei giorni scorsi si era scagliato violentemente contro Garcia “reo” di non saper utilizzare il suo assistito Mario Rui. Ufficiosamente emerge che il procuratore era lì per un chiarimento con il francese. Prendendo per buona anche questa “soffiata” chissà come la penserà realmente il tecnico che ha dovuto registrare il silenzio della società che non lo ha difeso dopo l’attacco dell’agente, che ritrova adesso nella sede dell’allenamento. Augurandosi che tutti questi chiarimenti siano reali, restano le domande sulla squadra, con la maggior parte dei giocatori impegnati nelle rispettive nazionali.
Gli equilibri interni Che credibilità può avere un allenatore – al di là dei propri errori, alcuni evidenti – che al martedì viene esautorato “urbi ed orbi” e reintegrato al mercoledì per mancanza di alternative? Soprattutto quale potrà essere la credibilità nei confronti dei giocatori, alla luce del fatto che mercoledì è intervenuto il presidente con gli stessi, diciamo per mediare? Risposte che non arriveranno a brevissimo. Considerando che il grosso del gruppo rientrerà fra mercoledì e giovedì prossimo.
Ci pensa Aurelio De Laurentiis non è nuovo a queste iniziative.
L’ultima volta era capitato a fine aprile del 2022, dopo che il Napoli perdendo con Roma ed Empoli e pareggiando con la Fiorentina, aveva bruciato un sogno scudetto. Allora temeva di perdere la Champions, ma Luciano Spalletti aveva il gruppo in mano, condizionavano i giocatori in scadenza e non a caso partirono tutti e poi il tricolore è arrivato realmente. Di quella primavera si ricorda il ritiro prima imposto e poi cambiato in «incontri serali a cena per aprirsi maggiormente su eventuali criticità, problematiche, incomprensioni, qualità di gioco». Pensieri e parole messe in un comunicato dell’epoca. Il Commissario Aurelio comunque è convinto ancora una volta di aver fatto la cosa giusta.
Fonte: Gazzetta dello Sport