Fedele: “Essere contenti di una sconfitta è da provinciali”
Enrico Fedele, dirigente e opinionista, è intervenuto in Marte Sport Live condotto da Dario Sarnataro sulla partita della squadra di Garcia in Champions League: “Napoli-Real Madrid? Dico una cosa controcorrente: essere contenti per una sconfitta è una cosa che non mi va giù. Siamo tornati indietro di 40 anni quando il Napoli lottava per la retrocessione e si accontentava di battere la Juventus. Essere soddisfatti per il ko con il Real è da provinciali: gli spagnoli sono forti ma non sono come alcuni anni fa, avendo solo due giocatori stratosferici. Il Napoli ha vinto, strameritando, il campionato, e quindi poteva fare di più. A parte 15’-20’ della ripresa ha avuto troppa soggezione del Real. Natan sta migliorando? Può crescere, ma non ha le stimmate del difensore, si adatta a farlo. Mi spiego: non è un marcatore, non si fa sentire sull’avversario. In questo senso lo è più Ostigard. Gli manca la cultura del difensore: quando il compagno arretra, devi attaccare l’avversario. Un difensore centrale deve ‘rinculare’ fino al limite dell’area e poi deve uscire, senza portarsi dentro l’attaccante.
Se Anguissa non fa fallo, ed è successo anche con l’Udinese sei tu, Natan, che devi metterci una pezza: non puoi limitarti ad aspettare o andare in area a scivoloni col culo a terra… Queste sono situazioni gravi. L’attaccante va tenuto al massimo alla distanza di un braccio: devi sentire il contatto. Meret? Il suo limite è il non parlare quando i compagni entrano in area di rigore? Inutile accanirsi… Ha due difetti: è muto e sta troppo sulla linea della porta”.