A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Varriale, giornalista Rai. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Possiamo dire che si tratti di una sconfitta che lascia convinzioni importanti?
“E’ la gara che conferma che, a certi livelli, bisogna aspettare più partite per fornire giudizi definitivi. Come dice qualche grande allenatore, nella Champions e nelle gare di grande spessore qualitativo, la partita si divide in più segmenti. In diverse fasi della gara il Napoli è stato persino superiore del Real, non meritando la sconfitta. Quel che ha determinato il risultato è stata la buona sorte che, quando a sfavore, può condurre ad una sconfitta. Inoltre, devo ammettere che il Napoli non mi è piaciuto dopo l’1-1. Dopo la bravura nell’andare in vantaggio, si sarebbe dovuto sfruttare tatticamente l’assenza di punte centrali. Senza punti di riferimento, era chiaro che il Real avrebbe provato a sfondare centralmente, e gli azzurri avrebbero dovuto contenere con maggiore concretezza. Sarebbe stato determinante contenere la veemenza degli spagnoli. Ciò detto, si può dire che, nel complesso, il Napoli ha giocato alla pari contro una squadra che, nelle individualità, vanta giocatori che sono sicuro faranno la storia del calcio”.
La squadra può essere rimasta scioccata dall’errore di Di Lorenzo?
“Dopo aver sbloccato il risultato, il Napoli può aver pensato di bissare la prestazione contro il Liverpool, una gara svolta della scorsa stagione. Ciò che è stato determinante, tuttavia, è stato l’atteggiamento tra la rete di Vinicius e quella di Bellingham. Un Napoli che si è fatto imbucare centralmente con troppa frequenza. Sono situazioni che esigono la maturità della grande squadra, divendo sacrificarsi e adeguarsi ai diversi segmenti di una partita. Ripeto, però, che la prova va archiviata come positiva. Il Napoli non ha assolutamente demeritato. Una sconfitta che, sostanzialmente, non inficerà la qualificazione quanto, tuttavia, il primato nel girone. Il Braga ha infatti ottenuto un successo vitale. Mi fa sorridere chi vuol far passare una vittoria in trasferta, in Champions, come qualcosa di usuale… Giocare a quei livelli vuol dire confrontarsi con l’élite europea. Per gli azzurri il crocevia sarà la trasferta di Berlino. Se non dovesse arrivare un successo con i tedeschi ci si dovrà giocare tutto con i Braga, non certo degli sprovveduti”.
Zielinski ha dimostrato di essere tra quei giocatori in grado di esibirsi anche con la casacca del Real?
“Di Zielinski ho sempre parlato bene, sin dai primi momenti. Sarri ne era un estimatore assoluto, definendolo un calciatore di spessore europeo. Il suo vero problema, in questi anni, è stata la continuità. C’erano grandi sprazzi alternati a momenti in cui il polacco si estraniava. In questo momento, però, il centrocampista è il vero leader del centrocampo del Napoli. Una leadership tecnica e carismatica di un calciatore che è destinato ad essere un punto centrale della stagione dei partenopei. Con la ritrovata continuità potrà valorizzare la stagione della maturità”.
I cambi mostrano una ritrovata gestione ottimale delle risorse da parte di Garcia?
“In queste partite, che si giocano ad intensità straordinarie, l’attenzione deve essere massima. I cambi, dunque, sono un fattore da sfruttare al meglio. Per questo, le sostituzioni del tecnico francese erano comprensibili. Se poi Raspadori trova la porta con una conclusione dal limite, allora siamo qui a dire che Garcia è un genio… Una questione anche di eventi. Gare come quelle di ieri si possono affrontare a viso aperto, come fatto contro il Liverpool lo scorso anno, o con la grande attenzione tattica dimostrata ieri sera”.
Osimhen poco incisivo nella sfida di ieri?
“Andiamoci piano con i giudizi. Ieri, Osimhen è stato controllato in una maniera severissima. È stata una dinamica di gioco che mi ricorda molto l’assetto di Pioli la scorsa stagione, proprio al Maradona. Il nigeriano ha sempre giocato con un difensore addosso ed un altro staccato. Una sorta di libero e stopper. Tuttavia, il numero nove è stato protagonista nel rigore procurato, sfiorando il gol di testa ed impegnando più volte la difesa avversaria. Osimhen, così come Zielinski e Kvaeatskhelia, è uno di quei giocatori che potrebbe pensare di giocare nel Real Madrid in futuro. Ci tengo, però, a sottolineare la prestazione di Natan. Si tratta di un calciatore mai visto a questi livelli, ma quel che ha fatto ieri è assolutamente confortante. E’ un difensore che, dunque, potrà essere importante per la stagione degli azzurri”.
Ostigard determinante su calcio piazzato ma ancora troppo lento nella marcatura in area?
“Sul gol di Bellingham, però, non credo ci fosse molto da fare. Se stringi troppo l’entrata si rischia il calcio di rigore. Sono d’accordo che si potesse pensare ad un fallo tattico di Anguissa, ma parliamo di una giocata straordinaria. Ciononostante, nel gioco aereo il norvegese ha dimostrato di poter essere un fattore, mentre in marcatura è chiaro debba ancora crescere molto. L’esame importante di ieri, però, credo possa dirsi superato ottimamente da una coppia di centrali giovani e che, in fin dei conti, hanno fatto il loro”