A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Lorenzo Amoruso, ex calciatore, tra le altre, di Fiorentina e Rangers Glasgow. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cosa pensa della gara di ieri tra Napoli e Real? “E’ un piccolo peccato. La squadra si è districata bene, non c’è stato, come qualcuno poteva pensare, un dominio assoluto del Real. A fare la differenza, però, sono state le disattenzioni difensive. Si è concesso troppo. Quando sai che affronti calciatori di un certo tipo bisogna avvalersi della furbizia del difensore, puntando anche a qualche fallo in più. I talenti del Real, con la palla tra i piedi, puntano sempre la porta. Tutto sommato, però, il Napoli ha affrontato ottimamente i campioni spagnoli. È una sconfitta che, inoltre, non compromette il cammino europeo degli azzurri”
Napoli-Real Madrid una sfida anche tra Garcia ed Ancelotti. Carlo, tuttavia, ha dimostrato di essere anche un allenatore oltre che un gestore di campioni. “Credo che la carriera di Carlo parli da sé, anche per quanti dicevano fosse soltanto un gestore. Ha sempre avuto idee importanti nella sua carriera, cambiando moduli e ruoli a calciatori di un certo valore. Quello in cui riesce bene è anche il tirare fuori il massimo dai suoi giocatori. Ciò detto, su quanto accaduto a Napoli preferisco non mettere bocca. Un allenatore deve sempre avere la valigia pronta. Ci sono amori che iniziano e poi finiscono, anche in maniera non esaltante. Ci sono tanti fattori da considerare, soprattutto in Italia dove ci sono influenze negative. La mancanza di pazienza, l’influenza della stampa ne sono una esemplificazione. La carriera di Ancelotti, però, parla da sé. Non vinci così tanto se sei solo un gestore di campioni. A volte, il calcio ti pone dinnanzi situazioni che esigono anche un polso fermo”
La sconfitta contro il Real, in vista dell’impegno contro i Viola, può portare strascichi negativi o certezze? “Forse, una settimana fa, una sconfitta del genere avrebbe lasciato un po’ di amaro. Era un Napoli contratto che non si esprimeva a grandi livelli. Quello di oggi, però, è un grande Napoli. Perdere contro il Real non è un delitto, e la gara di ieri può offrire delle certezze. Quel che andrà compreso, dopo la partita di ieri, è che non si potrà concedere troppo a livello difensivo. Problema che, invece, affronta ancora oggi la Fiorentina di Italiano, seppur esaltante in fase offensiva”
Basta mettere un difensore fisico come Rudiger per annullare Victor Osimhen? “Assolutamente no. Rudiger è quel difensore che ha dato la cosiddetta prima pressione. Dopo, però, c’era la marcatura e l’abbassamento dl centrocampista e dei compagni di reparto. Quando si affrontano difensori con determinate qualità è difficile fare la differenza da soli. Inoltre, il nove azzurro ha dovuto controllare molti palloni sporchi, facilitando il lavoro del difensore”
Che tecnico è Vincenzo Italiano? Può davvero approdare alla Juventus, come detto ieri da Ciccio Baiano? “La verità è che Italiano ha delle idee molto importanti. Il futuro di Vincenzo, come detto da Ciccio Baiano, non escludo possa essere anche a Torino. L’unico dubbio è sulla gestione di determinati calciatori. A Firenze, Italiano, allena giocatori che non hanno mai vinto nulla, e che dunque si prestano alla corsa ed alle visioni tattiche del tecnico. Quando sia arriva nelle grandi squadre, però, ci si scontra con la personalità dei campioni. Soprattutto, bisogna essere bravi ad essere credibile. Basti pensare a Sacchi, che nei primi mesi la Milan rischiò tantissimo. Anche il City di Guardiola e l’Arsenal di Arteta, agli inizi, non giocavano certo come oggi. Anche il margine di tempo che un club di spessore potrebbe garantire a Italiano, pertanto, sarà determinante”