Il Cds vota il Napoli di Lecce: solo un’insufficienza, il top è anche Garcia. Natan cresce

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Garcia 7,5 – Dentro un calcio rimodellato, con Zielinski che si tacca di meno, Lobotka che torna a dirigere, Kvara e Anguissa rinati. Ha una squadra piena di talento e lo sfrutta.

Factory della Comunicazione

Meret 6
Deve fronteggiare Krstovic e lo fa ma quando Pairetto annulla il gol a Strefezza, rifiata, respira, ringrazia i santi protettori, perché l’aveva fatta grossa.

Di Lorenzo 6
Incredibile ma vero: è un uomo normale anche lui, che corre senza devastare, che ogni tanto sbaglia un appoggio.

Ostigard 7
Stacca oltre il bunker, quella specie di castello, e provvede a distribuire un pizzico di serenità intorno a sé. Poi governa in scioltezza.

Natan 7
Ha capito che bisogna essere semplici, almeno adesso che sta imparando ogni cosa. E che non va concesso nulla, semmai qualcosa di meno. Mura chiunque, con tempismo.

Olivera 6
Dovendo aspettare Almqvist, si concede sempre la postura giusta, senza lasciare l’interno ma neanche l’esterno.

Anguissa 7,5
Un «mostro» che s’aggira in mezzo al campo nella sua avvenente eleganza. Fuori concorso per atletismo, per personalità, per esuberanza, per brutale bellezza.

Lobotka 7
Il «fratello» di Iniesta è ricomparso in ogni sua forma espressiva, nelle due fasi, nella autorevolezza plastica del regista.

Cajuste (30’ st) 6
Una ventina di minuti a distribuire serenità e palloni.

Zielinski 6,5
Si prende (pure) il lavoro sporco perché per quello pulito gli basta la punizione con cui consente a Ostigard di decollare.

Gaetano (38’ st) 7
Ne è valsa la pena di aspettare il debutto: gol pieno, di bel piede e di inserimento. E rigore conquistato.

Lindstrom 5,5  
Sarà il caldo, boh, ma uno scatto e via. Poi, orientamente da scovare.  

Politano (12’ st) 6,5
Il rigore è un regalo tra Gaetano e Osimhen. Ma lui c’è (sempre).

Simeone 6
La sorpresa delle formazioni, che sfiora il gol e però viene asfissiato dai centrali.

Osimhen (1’ st) 7
Entra e fa quel che deve. Concede la gloria del dischetto a Politano.

Kvaratskhelia 7
Quando accarezza il pallone, di collo interno per Osi, sublima se stesso. Da perdersi.

 

Raspadori (12’ st) 6
Un tocco e via, gli piace così. E non dispiace.

 

Fonte: CdS

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