La Gazzetta dello Sport ha analizzato il successo del Napoli contro il Lecce, ecco un estratto dal quotidiano:
“Napoli chi sei? Dalle visioni buie e tempestose di una settimana fa all’euforia per il doppio successo con Udinese e Lecce, il rischio è sempre lo stesso: esagerare. Quindi meglio prendere quello che viene. Quattro gol all’Udinese, ora quattro al Lecce, la zona Champions riagganciata, Osimhen implacabile cominciando dalla panchina, Ostigard in crescendo. E Garcia che sembra finalmente in controllo della squadra. Sarà il Real Madrid a dare risposte più sincere, ma almeno il Napoli si presenta alla grande sfida con un respiro diverso e l’impressione che la nuttata , se non passata, si stia dileguando. Naturalmente grazie anche alla complicità del Lecce che fatica a reggere tre partite in sette giorni, soprattutto se due sono contro Juve e Napoli. Anche per D’Aversa il rischio è esagerare: la verità sta in mezzo tra una classifica da Champions e una partita che sarebbe da retrocessione.
Se uno si chiede il perché dei 200 tocchi in meno, il pensiero va per forza al nuovo ruolo di Lobotka. Dai confronti con l’anno scorso sembra che i palloni siano più o meno gli stessi, ma diversa è la posizione (meno centrale), la latitudine (spesso più alta) e il possesso: lo slovacco faceva come Pirlo, portando a spasso gli avversari e alzando il baricentro palla al piede, mentre qui si limita a distribuire senza troppa creatività. Se la cava sempre ma potrebbe essere sostituito da una brava controfigura, un controsenso per il play che mezza Europa ammirava. Qui Garcia potrebbe lavorare di più, migliorando l’impostazione bassa. Rinunciare a priori sembra uno spreco.